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Monumenti ed Architetture a Ceva


Associazione Ceva nella Storia - Frazione Poggi San Siro: Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù

Frazione Poggi San Siro: Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù     Torna all'indice


La chiesa parrocchiale dei Poggi San Siro, dedicata al Sacro Cuore di Gesù, si trova nella borgata Villaro nei pressi della vecchia scuola elementare, della chiesa di San Giuseppe e della casa parrocchiale.

La parrocchia dei Poggi San Siro nasce intorno al 1600 come prepositura, in seguito al distacco dall’Arcipretura di Ceva di cui faceva parte. Sebbene assoggettata a Ceva, ai Poggi esisteva già questo luogo di culto prima di questa data, ma, allo stato attuale delle ricerche, non si posseggono ulteriori informazioni relative alla sua fondazione.

La struttura è orientata in senso est-ovest e si presenta girata al contrario rispetto all’assetto del borgo. La conformazione dell’attuale edificio è sicuramente il frutto di numerosi interventi, aggiunte e rimaneggiamenti susseguitisi nel corso dei secoli.

All’interno si presenta come una chiesa a tre navate, con presbiterio dotato di abside. Le navate sono scandite da tre campate di cui la prima, quella a ridosso alla facciata, ha una dimensione minore rispetto alle altre due. La navata centrale è sormontata da un'unica volta a botte, mentre in quelle laterali si trova una sequenza di volte a bacino, ad eccezione della prima campata della navata destra che è dotata di volta a padiglione impostata su una cornice a dentelli. Un piccolo arco di trionfo ed alcuni scalini danno accesso al presbiterio, dove si trova l’unico altare, riconducibile al XIX secolo, rivestito in marmi policromi e sovrastato da un grande crocifisso. Al centro della conca absidale, incastonata in una cornice di marmo, vi è una grossa tela che rappresenta una Madonna con Bambino, nell’atto di essere incoronata da due angioletti, con ai piedi San Siro e San Francesco d’Assisi. Ai lati dell’altare si trovano altre due tele di importanti dimensioni. Quella di destra raffigura San Pietro, mentre quella di sinistra due figure femminili in atteggiamento orante dinnanzi ad una Madonna con Bambino con ai lati San Giovanni Battista e un santo con un giglio per attributo che potrebbe essere San Giuseppe oppure San Gioacchino; in questa seconda ipotesi il personaggio con il Bambino potrebbe non essere la Madonna, ma Sant’Anna con Maria Bambina.

Lo spazio del presbiterio è sormontato da una volta a botte nella quale si innestano due grosse unghie laterali. Dietro all’altare si trova un piccolo coro i cui scanni sono incassati nella struttura semicircolare dell’abside. Oltre a quello principale è presente un secondo tabernacolo, in legno, incassato dietro la struttura dell’altare, in modo da poter svolgere le funzioni anche nello spazio più raccolto dell’abside.

Tutte le volte non sono impostate su ordini architettonici, ma semplicemente su delle cornici di colore bianco, mentre le superfici sono trattate con un apparato decorativo realizzato negli anni Venti del Novecento dal pittore cebano Giovanni Peirone con specchiature e cornici. In particolare sulle volte della navata centrale sono riportare varie scene tra cui emergono: San Siro, l’Assunta e la Sacra Famiglia. Vi sono inoltre altri elementi decorativi raffiguranti oggetti liturgici e simboli divini ed alcuni cartigli con l’indicazione dei nomi di varie virtù teologali e cardinali. Nei catini delle volte a bacino delle navate laterali si trovano rappresentazioni di titoli di litanie lauretane. Le decorazioni pittoriche sono state oggetto di un intervento di recupero negli anni Ottanta del secolo scorso. Arricchiscono ancora l’ambiente una serie di quadretti con le stazioni della Via Crucis e in fondo alle navate laterali, verso il presbiterio, una statua dell’Immacolata a destra e una del Sacro Cuore di Gesù a sinistra.

I pavimenti, realizzati negli anni Settanta del Novecento, sono in marmo grigio lucido per il presbiterio e in quarzite di Barge grezza per la restante parte.

Nei primi anni del XX secolo la chiesa fu oggetto di un ampliamento con la realizzazione di una terza campata delle navate, per questo motivo ha una dimensione diversa rispetto alle altre due, si fece una nuova facciata, contestualmente ad alcuni interventi di consolidamento della struttura.

La facciata, rivolta a est, ha una forma del tipo a basilica, nonostante che la copertura della chiesa sia a capanna, conseguentemente la sua porzione più alta in realtà è solo un muro libero. Essa è interamente tinteggiata di giallo, ad eccezione dell’ordine architettonico e delle cornici, colorate di bianco. Ai lati due ordini architettonici corinzi, sormontati da altrettante volute, inquadrano due finestre corrispondenti alle navate laterali. Al centro si trova il portone d’ingresso con sopra un frontone, mentre più in alto una cornice racchiude un mosaico della Vergine Incoronata con il Bambino, realizzato in occasione del Giubileo del 2000.
Negli anni Venti del Novecento furono messe a dimora le due palme “ Washingtonia” che tuttora adornano la facciata.

La torre campanaria, a base quadrata, ha una struttura in mattoni e si sviluppa su due livelli, più il basamento. Questi livelli consistono in due ordini architettonici sovrapposti formati da paraste angolari doriche. Al primo livello l’ordine inquadra una specchiatura tamponata, mentre al secondo livello contorna le aperture archivoltate della cella campanaria. Al di sopra della trabeazione dell’ultimo livello la torre è conclusa da quattro timpani curvi che ornano specchiature di forma ovale. Nonostante oggi si presenti interamente con una muratura di mattoni a vista è ipotizzabile che in origine fossero presenti alcune porzioni intonacate, erose dagli agenti atmosferici, in un preciso gioco di chiaro-scuri. Il campanile è dotato di orologio il cui unico quadrante è rivolto a meridione, verso la borgata Costa.

Sul fianco della chiesa, sulla piccola piazza intitolata al Sacro Cuore di Gesù, due lapidi ricordano gli abitanti dei Poggi San Siro caduti nelle due guerre mondiali.

Il piazzale antistante la facciata della chiesa costituiva in origine il cimitero, che aveva qui la sua sede prima di essere trasferito, probabilmente durante il periodo napoleonico, nel sito attuale fuori dall’abitato. Infatti, in tempi recenti, in occasione della realizzazione della rete del gas metano sono emersi numerosi resti ossei.

Come sopra accennato l’attuale edificio è il frutto di una serie di interventi susseguitesi nel corso del tempo. Il campanile sembra essere un’aggiunta successiva ed è riconducibile al XVIII-XIX secolo. Interessante è la presenza della volta a padiglione della navata laterale destra, ad indicazione di una differente conformazione degli orizzontamenti originali rispetto a quelli attuali; infatti le volte a bacino delle navate laterali sono riconducibili al XIX secolo. In mancanza di fonti documentarie possono essere avanzate diverse ipotesi che vedono la presenza di soffitti in legno piuttosto che le volte, oppure l’assenza delle navate laterali, supponendo che siano una addizione successiva rispetto a un edificio preesistente. Risulta dunque difficoltoso riuscire a stabile con esattezza a quali parti dell’attuale struttura corrisponda la chiesa del Seicento o quale fosse la sua conformazione ed il suo aspetto.