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Lo straripamento congiunto del Tanaro e del Cevetta in questa data provocò notevoli danni alla Città, soprattutto quello del torrente. A differenza di quanto non era stato possibile avere in precedenza questo evento alluvionale è testimoniato da immagini fotografiche molto significative. Da queste si evince che il Cevetta allagò per l’altezza di quasi un metro la contrada Sparezza e tutto il Borgo Sottano, isolando completamente alcune case di via Umberto I e via Moretti, che erano erette proprio in adiacenza dell’argine (case che sarebbero poi state abbattute all’inizio degli anni Trenta quando venne realizzato il nuovo tracciato della strada statale). Le zone colpite lamentarono ovviamente una serie di danneggiamenti pari a quelli che si erano verificati nelle circostanze precedenti, con l’aggravante che, sebbene negli ultimi tempi si fossero rinforzati gli argini anche con opere in muratura, non si era ancora giunti ad un livello di salvaguardia tale da scongiurare il pericolo di allagamenti al verificarsi di grandi precipitazioni, rimanendo ancora irrealizzati gli interventi a valle del ponte San Francesco. Fatto curioso in questa occasione fu che si trovarono ad essere coinvolti anche alcuni “baracconi” che come di consueto nel periodo della Pentecoste allestivano il piccolo parco divertimenti nei controviali di corso Garibaldi.