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Fonti e documenti d'archivio inerenti la Storia di Ceva

In questa sezione vengono man mano elencati documenti o parti di libri che sono fonti primarie e possono servire come spunto per approfondire e studiare la Storia di Ceva.


Fonti Primarie


Data/collocazioneDocumento
1. Naturalis Historia (libro XI: Le parti del corpo animale; cap. 97) Gaio PLINIO Secondo, il VecchioLaus caseo Romae, ubi omnium gentium bona comminus iudicantur, e provinciis Nemausensi praecipua, Lesurae Gabalicoque pagis, sed brevis ac musteo tantum commendatio. Duobus Alpes generibus pabula sua adprobant: Delmaticae (più comune “Dalmaticae”) Docleatem mittunt, Ceutronicae Vatusicum. Numerosior Appennino: Cebanum hic e Liguria mittit ovium maxime lacte, Sassinatem ex Umbria mixtoque Etruriae atque Liguriae confinio Luniensem magnitudine conspicuum, quippe et ad singula milia pondo premitur, proximum autem urbi Vestinum eumque e Caedicio campo laudatissimum. {Traduzione prof. A. Intagliata} « A Roma, dove sono giudicati direttamente i prodotti eccellenti di tutte le popolazioni, lode (è attribuita) al formaggio, quello che tiene il primo posto è quello dalle provincie di Nimes, dai distretti in Lesa e Gabalo, ma il giudizio favorevole è di breve durata e soltanto per il formaggio fresco. Le Alpi si fanno approvare per quanto riguarda i loro pascoli per due generi: le Alpi Dalmate (per) il Docleate (formaggio molto saporito delle Alpi Graie), le Ceutronie (per) il Vatusico (formaggio stagionato tipico delle Alpi Graie). Più abbondante per varietà il formaggio che proviene dall’Appennino: qui dalla Liguria invia quello del Cebano fatto col latte soprattutto di pecore, dall’Umbria il Sarsinate e dal confine comune fra Etruria e Liguria quello di Luni, ragguardevole per la grandezza, dal momento che se ne lavorano forme del peso di mille libbre (12 once, circa 327 gr) ciascuna, invece il più vicino a Roma è il Vestino (cfr Plinio, Nat. Hist. 11,241 - Marziale, Ep. 13,31,2) e quello più pregiato è dalla campagna pianeggiante di Cedicio.»
2. De re Rustica (libro VI cap. 24) Lucio Giuno Moderato COLUMELLAItaque et foetae cytisus (un tipo di erba medica, cfr Varrone, De Re Rustica 1, 43 e Virgilio, Bucoliche 1, 78) viridis et torrefactum ordeum, maceratumque ervum praebetur, et tener vitulus torrido molitoque milio, et permixto cum lacte salivatur. Melius etiam in hos usus Altinae (Altinum : città del Veneto) vaccae parantur, quos eius regionis incolae Cevas appellant. Eae sunt humilis staturae, lactis abundantes, propter quod remotis earum foetibus, generosum pecus alienis educatur uberibus; vel si hoc praesidium non adest, faba fresa, et vinum recte tolerat, idque praecipue in magnis gregibus fieri oportet. { Traduzione prof. A. Intagliata} «Orbene si porge alle mucche sgravate erba medica verde e orzo abbrustolito, veccia bagnata, e il giovane vitello è fatto salivare con miglio macinato anche mescolato con il latte. Meglio per questi usi si acquistano le mucche di Altino, che gli abitanti di quella regione chiamano Ceve. Quelle sono di modesta statura, ricche di latte, per la qual cosa separati i loro parti, il bestiame di qualità è allevato da mammelle straniere, o se questo aiuto non si trova, tollera bene la fava tritata e il vino, e ciò bisogna farlo soprattutto nelle grandi mandrie.»




Dal Monumenta Aquensia


Monumenta Aquensia di Giovan Battista Moriondo (Johannes Baptista Moriondus), 1790, Torino, tipografia regia;

Il Monumenta Aquensia ad excellentissimum et reverentissimum virum Josephum Antonium Corte primo aquensem nunc monregalensem episcopum è una raccolta di carte e cronache in latino. Il teologo Moriondo raccolse i documenti in quest'opera dedicata al Vescovo Antonio Corte, che lasciata Acqui nel 1785, aveva preso possesso della cattedra di Mondovì. Tra questi si trovano due tavole genealogiche dei marchesi di Ceva: la prima (n. VI col. 805) ha per capostipite Anselmo primo marchese di Ceva, che si estende sino alla sesta generazione, in cui figurano Oddone III, Bonifacio V, Manuele II e Francesco II; la seconda (n. VII col. 809) inizia da Guglielmo II, terzo marchese di Ceva(1197), che ebbe dieci figli: Giorgio I, Bonifacio I, Manuele, Benedetto, Leone, Guglielmo III, Oddone, Michele, Pagano e Raimondo. Alla quarta generazione di Guglielmo II si trovarono contemporaneamente diciannove marchesi, i di cui nomi sono: Bonifacio, Oddone, Manfredo, Matteo, Gabriele, Guglielmo, Giorgio, Francesco, Corrado, Antonio, Enrico, Francesco, Bauduino, Giacomo, Enrico, Giacomo, Guglielmo, Oberto e Gioanni.


Data/collocazioneDocumento
888Il Conte Guglielmo (padre di Aleramo) viene dalla Francia in Italia con Guido di Spoleto
961, 11 VIIIAleramo, Gerberga (moglie) Anselmo e Oddone (figli) fondano il monastero di Grazzano
967, 22 IIIRavenna: Ottone I concede ad Aleramo 16 corti
991, 4 IIIIl Marchese Anselmo fonda il monastero di S. Quintino di Spigno
1013Vendita di un Castello in Lesegno
1014Enrico II conferma all’abate Guglielmo la donazione di Fruttuaria
1014Enrico II da un diploma a S. Michele della Chiusa
1024, 26 IIOlderico Manfredi vende al prete Alfredo il Castello di Lesegno
1028, XOtta e Odilone fanno donazione a S. Pietro di Savigliano
1055, VLa Contessa Adila, vedova, coi figli Anselmo ed Ugo, dona a S. Pietro di Savigliano
1080, 3 XIGregorio VII scrive sul matrimonio di Bonifacio Del Vasto con la cognata
1089, 13 VILa Contessa Adelaide e la nuora Agnese donano l’abbazia di S. Dalmazzo e di Levaldigi
1090, 21 I Il Marchese Bonifacio dona a S. Pietro e Paolo di Ferrania
1093, 25 VIL’Imperatore Enrico IV concede al Vescovo di Asti il Castello di Carassone
1095, 23 VIIIIl Marchese Bonifacio Del Vasto dona a Fruttuaria la chiesa di S. Stefano di Boves
1097, 28 XIIIl Marchese Bonifacio Del Vasto ed Enrico, il nipote, donano alla canonica di Ferrania
1111, 10 XIIl Marchese Bonifacio Del Vasto concede Biestro alla canonica di Ferrania
1112, 2 VIIIIl Marchese Bonifacio Del Vasto dona alla chiesa di Ferrania
1121, 9 VIIIl Marchese Bonifacio Del Vasto e i figli donano ai canonici di S.Donato del Monte (Mondovì)
1125, 5 XIl Marchese Bonifacio Del Vasto fa testamento (Loreto)
1128, 20 IIIOttone vescovo di Albenga sottomette a Lerino il monastero di Varigotti col consenso del Marchese Bonifacio Del Vasto
1134, 5 XIAlasia e i suoi figli, Bonifacio, Oberto, Oddone, Enrico e Guglielmo donano Mombasiglio ad Oddone, Vescovo di Asti, S. Albano
1142, 29 XIII 7 Marchesi, figli di Bonifacio Del Vasto, si dividono l’eredità paterna
1148Oddone Boverio (fu Bonifacio) Marchese di Loreto ed Enrico (fratelli) fanno alleanza ad Asti
1155I genovesi fanno una convenzione coi fratelli Marchesi Manfredo, Enrico ed Ottone Boverio
1188, 4 VIIIl Marchese di Ceva Guglielmo fa una donazione a Casotto
1189, 10 VIIITrascrizione atto di fondazione della canonica di Ferrania
1190, 27 V4 atti del Marchese di Ceva Guglielmo che concede Montezemolo agli astegiani e la sua parte di eredità di Bonifacio di Cortemilia e ne riceve l’investitura
1197Anselmo, detto il Molle, figlio del fu Guglielmo Marchese di Ceva, conferisce a Lanfranco Niello di Alba la sua parte di Castagnole e del Comitato di Loreto che gli viene da Bonifacio di Cortemilia, il quale ne lascia una parte a Guglielmo e Rolando Marchesi di Clavesana
1198, 27 IXBonifacio, vescovo di Asti, fa una convenzione con Guglielmo Marchese di Ceva
1198, 27 XBonifacio, vescovo di Asti, cede S. Michele al Marchese di Ceva
1202, 24 IVIl Marchese Guglielmo di Ceva ratifica la pace con gli alessandrini
1202, 8 IIII marchesi Del Carretto di Ceva e di Ponzone fanno accordo con Alessandria
1203, 29 IXGiovanni di Carassone cede al Marchese Guglielmo di Ceva i suoi diritti su S. Michele e ne riceve investitura
1204, 10 XII marchesi di Ceva Del Carretto e di Clavesana fanno donazione ad Anselmo, abate di Ceva, e al monastero di Casanova
1204, 3 IX Convenzione del Marchese Guglielmo di Ceva con Manfredo di Saluzzo
1213, 27 IVIl Marchese di Ceva Guglielmo fa una quietanza al Priore di Casotto
1214, 5 VManfredo Lancia Marchese di Busca, consenziente Guidotto Vescovo di Asti, investe di Boves Guglielmo di Ceva
1220Giacomo Vescovo d’Acqui conferma la donazione di Mombasiglio fatta dal Marchese di Ceva Giorgio
1220, 30 IXGiacomo Vescovo d’Acqui e i Marchesi Ceva fanno una permuta di beni
1226Onorio III ingiunge ai vescovi di Alba ed Asti di cambiare ai figli del Marchese di Ceva la penitenza imposta al padre loro
1226, 10 XBartolomeo arcidiacono di Alba ed Ottone Marchese di Clavesana pronunciano come arbitri in lite tra gli abitanti di Ormea e quelli della castellania di Teco (Pieve di Teco) tra i testi il Signore di Garessio Robaudo
1226, 6 VIIFederico II, in presenza del Conte di Savoia, dei Marchesi di Ceva etc, conferisce un privilegio a Bonifacio di Laigueglia
1228, 25 XII Marchesi di Ceva, del Guasto, di Saluzzo fanno alleanza contro Alba ed Alessandria
1229, 8 XIGregorio IX concede a Guglielmo Sevenco, figlio naturale di Guglielmo Marchese di Ceva, di cambiare un voto in favore di Casotto
1230, 14 IVGuglielmo Sevenco conferisce nove moggi di frumento alla Certosa di Casotto sulle rendite di Rocca Cigliè
1234, 6 ISentenza del Podestà di Asti, arbitro nelle liti tra il Vescovo di Asti, i Marchesi di Saluzzo, di Ceva, i Signori di Monfalcone ed altri
1237, 10 VIIIGiorgio Marchese di Ceva fa una donazione alla Chiesa di Casotto
1241, 20 IVI figli di Guglielmo Marchese di Ceva dividono i loro beni
1242I Marchesi di Monferrato, Del Carretto e di Ceva fanno pace con Genova, Milano etc..
1245, 12 VIIManfredo Lancia ordina ai castellani di Niella di restituire questo luogo ai Marchesi di Ceva ed ordina Riccardo Silangieri, delegato del Re Enrico
1250, 7 VIIITomaso di Savoia concilia la pace tra i Marchesi di Ceva e Mondovi
1251, 14 IVInvestitura di Castellino data a Giorgio e Guglielmino, Marchesi di Ceva e Signori di Castellino
1253, 11 IIIBenedetto, Tetolino e Giacomino ricevono dai Marchesi di Ceva investitura di Montezemolo secondo la formula con cui l’aveva ricevuta Tete loro padre
1255, 30 IVGiorgio Marchese di Ceva fa un accordo coi Marchesi d’Ormea
1256, 2 IXOttone di Nucetto fa omaggio al Marchese Tommaso di Saluzzo per Monasterolo
1257, 6 VII Marchesi di Ponzone fanno la divisione dei loro beni
1258Guglielmo e Capuccio, figli del fu Leone Marchese di Ceva, compaiono sullo strumento di dote della loro sorella Aloisina, monaca di Rifreddo
1259Pagano Marchese di Ceva e Veirana sua moglie vendono Badalucco ai genovesi
1259, 24 XIPagano Marchese di Ceva vende ai genovesi Baiardo e Belviso, i beni che possedeva indivisi con Oberto, Conte di Ventimiglia
1260, 13 I Bonifacio e Manuele, Marchesi di Ceva, fanno un accordo con altri Signori
1260, 23 III procuratori di Carlo d’Angiò concedono ai Marchesi di Ceva investitura di molti beni
1260, 23 IIVisdomino , arcivescovo di Aix e Gualtieri d’Auneto dichiarano a nome di Carlo d’Angiò di non avere alcun diritto su vari Castelli dei Marchesi di Ceva
1262, 13 IVManuele Marchese di Ceva fa testamento
1262, 21 II Marchesi di Ceva fanno un accordo col Comune di Ormea
1263, 22 VII Marchesi di Ceva ed i castellani di Niella eleggono Berengario di Roccacigliè ed altri come arbitri in una lite
1265, 11 IIGuglielmo e Oddone di Nucetto si dividono i loro beni in presenza dei Marchesi di Ceva
1266, 10 VIIIPietro di Priero vende certi diritti a Giorgio il Nano Marchese di Ceva
1266, 2 IXOttone di Nucetto riceve investitura di Cavallerleone e Polonghera
1268, 17 IVTommaso, Marchese di Saluzzo, concede un’esenzione di tributi a Giorgio Marchese di Ceva
1268, 28 VIIIl Nano Marchese di Ceva conferisce al monastero di Casotto il diritto di pesca
1270, 30 IXI Marchesi di Ceva fanno una transazione con Roberto di Laveno
1276, 8 VIIICorrado, Enrico ed Antonio, Marchesi Del Carretto, dividono tra loro Cosseria, Millesimo e Carcare
1281, 24 IIl Marchese di Clavesana Manuele fa un accordo coi suoi vassalli i Signori di Garessio
1286, 6 IIII Marchesi di Ceva fanno una convenzione riguardante i loro beni
1287, 7 IIII Signori di Nucetto si riconoscono vassalli del Marchese di Ceva
1288, I e IIIl Marchese di Ceva Guglielmo fa un accordo coi mondoviti
1291, 15 VITommaso di Saluzzo ed Aloisia di Ceva, sua consorte, fanno una donazione al monastero di Staffarda
1294, 20 VI Marchesi di Ceva, figli di Pagano, cedono tutti i loro diritti sul Marchesato di Ceva
1295, 21 XIGli astesi danno al Marchese Nano di Ceva investitura dei luoghi da lui venduti
1295, 21 XIIl Marchese Nano di Ceva ratifica la vendita precedente fatta agli astesi
1295, 22 XIl Marchese Del Carretto Oddone presta omaggio agli astesi in nome del Marchese Nano di Ceva
1295, 22 XIl Marchese Del Carretto Oddone vende agli astesi castelli e siti in nome del Marchese Nano di Ceva
1296, 16 IIGiorgio e Guglielmo, figli del Nano, ratificano la vendita fatta dal padre
1296, 20 IIIl Marchese Nano di Ceva concede un privilegio agli uomini di Garessio
1296, 5 IIIIl Marchese Nano di Ceva concede privilegi ed immunità agli uomini di San Michele (si può vedere il testo del maestro Arnaldo di Ceva notaio, fatto in Ceva nel chiostro di San Francesco)
1297, 25 VII mondoviti fanno pace col Marchese Nano di Ceva
1299, 4 IIIl Marchese di Ceva Guglielmo e i suoi figli cedono i loro diritti sul Marchesato a favore del Marchese di Ceva il Nano, tranne Roascio e Priola
1299, 4 IIIl Marchese di Ceva Guglielmo vende alcune terre al Marchese di Ceva il Nano
1299, 4 IIIl Marchese di Ceva il Nano concede a Federico ed ai fratelli l’investitura delle terre e castelli di Roascio, Mombasiglio, Priola etc…
1299, 4 IIIl Marchese di Ceva il Nano fa un accordo coi Signori di Scagnello e riceve dagli astesi l’investitura
1300Paoluccio di Nucetto compra da Enrico di Rossana, suo genero, la terza parte di Cavallerleone
1309Il Marchese di Saluzzo concede al Marchese di Ceva Paoluccio l’investitura di metà di Cavallerleone
1317Il Marchese di Saluzzo conferisce a Paoluccio di Ceva l’investitura di Cavallerleone
1317Paoluccio di Nucetto compra metà di Cavallerleone spettante ad Alessandro figlio di Enrico
1323, 15 XIIStrumento di Baldovino, figlio di Leone Marchese di Ceva, intorno al feudo di Murialdo
1324, 10 XIIl Marchese di Clavesana Federico e Giovanni di Saluzzo fanno un accordo con Guglielmo, figlio, Bonifacio e Oddone, nipoti, del Marchese il Nano di Ceva
1324, 24 IVConvenzione tra il Marchese di Ceva il Nano, Guglielmo suo figlio e i nipoti Bonifacio ed Oddone
1326, 30 VDivisione di beni tra Guglielmo di Ceva, Bonifacio e Oddone, nipoti, del Marchese il Nano di Ceva
1329, 29 XIIIl Marchese di Ceva Federico e Aimerico suo fratello giurano fedeltà al vescovo d’Asti per i castelli di Lesegno, Montegrazie e Mombasiglio
1338I Marchesi di Ceva, Antonio e Corrado, fanno un mandato in procura
1340, 11 XIIGuglielmo di Battifollo vende il castello di Scagnello a Michelono figlio di Oberto di Scagnello
1340, 20 XITransazione tra i Marchesi di Ceva e la comunità di Chiusa
1341, 28 VGiovanni, Antonio e Marchetto di Scagnello vendono la loro porzione di Scagnello
1344, 21 IIIl Marchese di Ceva Guglielmo e consorte vendono i molini di Lisio
1349I Marchesi di Ceva Corrado e Federico ricevono in feudo dal vescovo di Asti: Lesegno, Mombasiglio etc…
1355, 13 VCarlo IV conferma ai Marchesi del Carretto, Zuccarello, Castelvecchio, la villa ed il castello di Bardinetto etc…
1356I fratelli Enricione, Giacomo e Guglielmo, Marchesi di Ceva, vendono Cavallermaggiore e Bonavalle al Principe di Acaia Giacomo che poi glieli restituisce in feudo
1356, 20 IGiorgio, Gilardo e consorti, investono una parte di Scagnello, Giovanni dei signori di Scagnello
1369, 15 IIIl Marchese di Ceva Giorgio e Corrado Cepolla fanno un accordo sui limiti dei loro domini (atto di Brocardo Scarella dei signori di Garessio ed altri, anche di Ceva ed Ormea)
1379, 21 IAntonio di Carlino conferisce un consulto legale sulla lite dei sindaci di Castellino e il Marchese di Ceva, se il fodro si dovesse pagare in fiorini di Ceva o di Firenze





Dal Codex Astensis


Codex Astensis, Quintino Sella, Roma, 1887, tipografia Dei Lincei

Il Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur è una raccolta di cronache e documenti in latino, riguardanti la città di Asti che vanno dal 1065 al 1353, composto da quaranta fascicoli contenenti 380 fogli in pergamena scritti in gotico con preziose miniature. Malabayla era una famiglia appartenente alle "casane astigiane" che ottenne la sua ascesa sociale nel panorama mercantile astigiano e assunse un posto di rilievo sin dal XII secolo. L'opera fu ritrovata da Quintino Sella nell’archivio della corte austriaca che gliene fece dono. Di seguito vengono elencati i documenti inerenti Ceva.


Data/collocazioneDocumento
1148, 16 IIdoc.57, pag. 91-93 - Memoriale di donazione di Ottone Boveri per metà del Castello di Loreto
1149, 12 IIIdoc.54, pag. 87-88 - Investitura del castello di Loreto e del Contado
1190, 27 Vdoc.256, pag. 365-366 - Donazione di un quarto dell’eredità di Bonifacio di Cortemilia
1190, 27 Vdoc.559, pag. 757 - Patti e convenzioni tra Asti e Guglielmo di Ceva
1190, 27 Vdoc.560 - Donazione del Castello Miroaldo (Murialdo)
1190, 27 Vdoc.561 fino a pag.763 - Investitura Montezemolo e Murialdo
1191, 25 VIIIdoc.194, pag. 277-278 - Tregua tra Guglielmo di Ceva, podestà di Asti ed il Marchese di Monferrato
1201, 23 XIdoc.672, pag. 976-977 - Dichiarazione di Giovanni Aliaro sulla casa residenza di Guglielmo di Ceva
1202, 30 XIIdoc.47, pag. 78-79 - Vendita di Loreto fatta da Lanfranco Niello
1224, 4 IIIdoc.602, pag. 846-847 - Il Marchese Ottone Del Carretto per mantenere la strada Asti-Savona
1228, 25 XIdoc.261, pag. 373-383 - Pace tra Asti, il Marchese del Vasto, Guglielmo di Ceva e altri
1273, 30 XIdoc.673, pag. 977-979 - Investitura di Asti al Marchese Giorgio il Nano di Ceva
1275, 20 VIIdoc.592, pag. 828-840 - Arbitrato, presente il Marchese Giorgio il Nano di Ceva
1275, 21 VIIdoc.593, pag. 840 - Cossano, Alleanza e confederazione, presente il Marchese Giorgio il Nano di Ceva
1280, 15 Xdoc. 502, pag.657-663 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Manfredo Marchese di Busca
1280, 15 Xdoc. 503, pag.664-666 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Giacomo Prevengo dove si cita la dimora di Ansaldo di Ceva, ma non sempre residente come podestà
1280, 15 Xdoc. 523-527 - Cossano
1280, 26 IIIdoc. 528, pag. 712-713 - Cessione fatta al Comune di Asti da Manfredo di Ceva, con diritto a percepire L.100 astesi sul fodro del Borgo e del Castello di Cossano
1280, 29 IIdoc. 481, pag. 641-642 - Sentenza del Podestà di Asti Ansaldo Zeba (Ceva)
1280, 29 IIdoc. 482, pag. 642-643 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, circa i diritti su Cossano
1280, 29 IIdoc. 483, pag. 643-644 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per debito Manfredo di Sibona
1280, 29 IIdoc. 484, pag. 644-645 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Margherita di Busca
1280, 29 IIdoc. 485, pag. 645 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Giacomo Prevengo
1280, 29 IIdoc. 486, pag. 645- 646 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Pietro Maglione
1280, 29 IIdoc. 487, pag. 646-647 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Federico di Gorzano
1280, 29 IIdoc. 488, pag. 647 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per altro debito di Federico di Gorzano
1280, 29 IIdoc. 489, pag. 647-648 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Corrado della Brina
1280, 29 IIdoc. 490, pag. 648-649 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Emanuele Palido
1280, 29 IIdoc. 491 pag. 649 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Frassotto
1280, 29 IIdoc. 492, pag. 649-650 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Luigi di Quargnengo
1280, 29 IIdoc. 493, pag. 650-651 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Federico Pelletta
1280, 29 IIdoc. 494, pag. 651 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per i fratelli Oddino e Gualtiero di Saluzzo
1280, 29 IIdoc. 495, pag. 651-652 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Rollandino Gardino
1280, 29 IIdoc. 496, pag.652-653 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Meilano Ottino
1280, 29 IIdoc. 497, pag. 653 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Giacomo di Solbrito
1280, 29 IIdoc. 498, pag.653-654 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Uberto Bertaldo
1280, 29 IIdoc. 499, pag.654-655 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Oliviero Del Fossato
1280, 29 IIdoc. 500, pag.655 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Manfredo di Ceva per L.2 per tutti i diritti reali
1280, 8 Xdoc. 501, pag.656-657 - Sentenza del Podestà di Asti, Ansaldo Ceva, per Raimondo Marchese di Busca e altri
1295, 21 XIdoc. 676, pag. 994-1000 - Ratifica fatta dal Marchese Giorgio il Nano di Ceva
1295, 21 XIdoc. 677, pag. 1001-1009 - Investitura di Asti al Marchese di Ceva
1295, 22 Xdoc. 674, pag. 980-985 - Vendita ad Asti delle terre del Marchese Giorgio il Nano di Ceva fatta dal suo procuratore
1295, 22 Xdoc. 675, pag. 985-993 - Concessione fatta da Asti al procuratore di Ceva
1296, 16 XIIdoc. 678 - Atto del Notaio di Gregorio, secondo cui il Marchese Giorgio il Nano è autorizzato a vendere ai figli
1296, 16 XIIdoc. 678, pag. 1009-1012 - Ratifica di Giorgio e Guglielmo figli del Nano





Documenti Ecclesiastici


Data/collocazioneDocumento
1338visita pastorale di monsignor Pietro Avogadro, vescovo di Alba
1498 (27 maggio)Censimento dei diritti parrocchiali della Chiesa di Santa Maria di Castro di Ceva (Recensio jurium parrochialium Ecclesiae Sanctae Mariae de Castro, Cevae). Estratto dalla "collectanea" (miscellanea) del professore di diritto civile Paolo Emilio Carena.
1578visita apostolica di monsignor Gerolamo Ragazzoni, vescovo di Famagosta (isola di Cipro).
1585 (marzo)visita pastorale di monsignor Angelo Peruzzi, vescovo di Sarsina (Forlì-Cesena).
1591 (29 settembre)visita pastorale di monsignor Alberto Capriano, vescovo di Alba, alla parrocchia dei Poggi Santo Spirito.
1636 (18 maggio)visita pastorale di monsignor Giovanni Francesco Gandolfo, vescovo di Alba.
1643 (9 settembre)visita pastorale di monsignor Paolo Brizio, vescovo di Alba, alla parrocchia dei Poggi Santo Spirito.
1667visita pastorale di monsignor Vittorio Nicolino Della Chiesa, vescovo di Alba, alla parrocchia dei Poggi Santo Spirito.
1678visita pastorale di monsignor Vittorio Nicolino Della Chiesa, vescovo di Alba.
1693 (luglio)visita pastorale di monsignor Gerolamo Ubertino Provana, vescovo di Alba.
1699visita pastorale di monsignor Giuseppe Roero, vescovo di Alba.
1699 (24 agosto)visita pastorale di monsignor Giuseppe Roero, vescovo di Alba, alla parrocchia dei Poggi Santo Spirito.
1712 (28 maggio)visita pastorale di monsignor Giuseppe Roero, vescovo di Alba.
1728 (29 marzo)relazione sullo stato della parrocchia di Ceva dell’arciprete Onorato Mari al vescovo di Alba.
1728 (agosto)visita pastorale di monsignor Fra Carlo Francesco Vasco, vescovo di Alba.
1757 (12 luglio)visita pastorale di monsignor Enrichetto Virginio Natta, vescovo di Alba.
1774 (24 marzo)decreti di monsignor Giacinto Amedeo Vagnone, vescovo di Alba.
1783visita pastorale di monsignor Giuseppe Maria Langosco di Stroppiana, vescovo di Alba.
1787 (29 giugno)visita pastorale di monsignor Giuseppe Maria Langosco di Stroppiana, vescovo di Alba.
1788relazione dell’arciprete Carlo Giuseppe Ferrero al vescovo di Alba.
1792 (15 ottobre)relazione sullo stato della parrocchia dei Poggi Santo Spirito del rettore Don Bartolomeo Regis al vescovo di Alba.
1829relazione dell’arciprete Giovanni Olivero al vescovo di Mondovì.
1834 (15 agosto)visita pastorale di monsignor Francesco Gaetano Bullioni di Monale vescovo di Mondovì.
1852relazione dell’arciprete Giovanni Olivero al vescovo di Mondovì.
1855visita pastorale di monsignor Giovanni Tommaso Ghilardi, vescovo di Mondovì.
1886relazione dell’arciprete Bartolomeo Ferdinando Bongiovanni al vescovo di Mondovì.
1906relazione di Antonio Dotta, primo parroco canonicamente investito della parrocchia di San Marco Evangelista della frazione Mollere.





Documenti


Data/collocazioneDocumento
1331 (22 ottobre)Testamento di Sofia Ceva, detta La Catalana, figlia del marchese Giorgio I e vedova di Ferdinando Catalana. Rogato: notaio Oberto Decarlino di Ceva.