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Nel 2011, alcuni amanti di storia locale, che da anni si occupano di essa, danno il via all’associazione storico-culturale Ceva nella Storia. Nella consapevolezza che l'unione è l'unica forza che può permettere a Ceva di farsi conoscere anche per la grandezza del suo passato, si gettano le basi per creare un gruppo che possa impegnarsi in tal senso. L’intento è di mettere a conoscenza di tutti quanti lo desiderino le origini della città, la sua evoluzione, il come è arrivata ad essere quello che è oggi. L'intenzione del circolo storico è quella di usare la storia per dare un'opportunità in più alla Città per essere conosciuta a livello regionale ed anche oltre i confini piemontesi per l’importanza che ebbe nel passato.
Il sodalizio prende avvio ufficialmente il 14 novembre 2011, approvando lo Statuto. I fondatori sono diciassette, sei donne ed undici uomini.
L'interesse precipuo dell'associazione è la ricerca storica fatta in modo innovativo, mirata al conseguimento di risultati il più possibile attendibili e precisi, ma che abbiano anche caratteristiche di leggibilità e chiarezza, tali da stimolare l'attenzione di quanti andranno a prendere nota degli stessi. In funzione di questo spirito non convenzionale si stabilisce di nominare Presidente una giovane donna, laureata in Scienze Politiche ad indirizzo storico, amante dell'arte, dell'architettura e della storia e con un'esperienza variegata. L'interessata si mette subito all'opera, col suo gruppo coeso ed affiatato e con la volontà di dedicare all'iniziativa buona parte delle proprie risorse in termini di tempo libero e capacità.
Come anzidetto uno degli intendimenti dell'aggregazione culturale è di utilizzare la storia per cercare nuove opportunità per il futuro della Città, iniziando dalle sue peculiarità storico-artistiche. Al fine di dare giusto risalto ai suoi "gioielli” si inizia un lavoro che dura da oltre tre anni, nei quali vengono studiati i monumenti, i palazzi e le chiese di tutto il comune di Ceva. L’attività prende in esame la storia, l’architettura e tutti i vari aspetti del tessuto urbano esistente e cerca di riempire alcuni vuoti informativi esistenti da sempre. In effetti dalla consultazione della dotazione archivistica delle cinque parrocchie del territorio comunale, dell’archivio storico della Città, di documentazione di privati, attraverso ispezioni sui luoghi, con il supporto di studi tecnologicamente avanzati di alcuni laureandi e di indagini condotte da storici locali del passato, si è pervenuti a dei risultati corposi e quasi esaustivi su molti argomenti.
Questa serie di interventi di ricerca servirà nell’immediato futuro alla realizzazione della Guida Turistica della Città di Ceva, per rendere più attrattivo ed interessante tutto il territorio.
Nel contempo si è creato un sito internet che mette in linea i contenuti di approfondimenti effettuati da alcuni soci e si è deciso di provvedere ad un censimento capillare dei testi che parlano di Ceva dalle origini ad oggi dal punto di vista storiografico, testi di scrittori non cebani che prendono in esame Ceva e numerosi suoi personaggi in termini non prettamente storici e libri multidisciplinari di autori nati o comunque vissuti a Ceva, Tutto questo man mano si sta inserendo nelle pagine preposte al fine di dare la possibilità a chi vuole studiare la storia del luogo di avere il maggior numero possibile di riferimenti bibliografici. Si sono ideate anche delle collane editoriali. La prima è la “Lo sport cebano nella storia” che ha l'intento di mettere in luce l’attività e le iniziative delle singole società sportive a partire dalle loro origini, arrivando a mostrare un aspetto associativo molto importante nella vita della comunità cittadina. Si è iniziato con il volume 70 Anni di Tennis Cebano. La seconda è la “collana storica del Marchesato di Ceva” che prende in esame la storia del territorio ed è cominciata con la riedizione di Appunti di Cronaca Cevese del prof. Andrea Musso. La terza, “collana Miti e Leggende di Ceva e dintorni” propone romanzi storici, già editi, ma ormai introvabili e inediti di autori locali e si è già dato alle stampe il racconto La Buona Fata del Forte di Ceva di Giovanni Battista Salvetti.
Sempre in campo editoriale si è collaborato alla presentazione, in Regione Piemonte del secondo volume su Napoleone del socio fondatore il generale Luigi Manfredi: La seconda campagna d’Italia da Parigi a Marengo.
Una delle più significative iniziative che vede impegnata l’associazione, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, è quella del riordino, della catalogazione e dell’arricchimento della dotazione del materiale storico esposto in alcuni locali del palazzo sede della biblioteca, con l’ardito auspicio di realizzare un vero e proprio museo civico. I reperti esistenti sono un buon viatico per andare alla riscoperta di un passato più e meno lontano e delle vicende che lo hanno contraddistinto, offrendo nel contempo la possibilità, anche ai privati, di poter esporre antichi cimeli o ricordi di famiglia, mantenendone ovviamente la proprietà, ma consentendo una visibilità od una consultazione pubblica sicuramente gratificante. L’inizio dell’apporto collaborativo di “Ceva nella Storia” in tal senso si è avuto nel mese di gennaio del 2012 allorché venne fornita l'opportunità da parte del Comune di Ceva di gestire il Museo della "Città di Ceva” e l’Archivio Storico della Città di Ceva. Quale occasione migliore per mostrare alla gente le nostre origini? Il Museo era nato negli anni '90 per merito del commendator Armando Gallo, il quale a llestì una sala dedicata al tenente colonnello Giuseppe Galliano, all'ultimo piano del Palazzo di Città, con preziose testimonianze documentali ed oggetti di sicuro interesse provenienti dalle campagne d'Africa di fine Ottocento. Tutto il materiale venne poi trasferito nel Palazzo Società Operaia. Nel 2000 si delineò il Museo nel nuovo Statuto della Città di Ceva e si decise di riservare al medesimo alcune stanze presso la Biblioteca Civica Aloysius Bertrand e grazie ad alcuni privati e a dipendenti comunali che si adoperarono a raccogliere reperti delle grandi guerre, si creò un piccolo museo, purtroppo non pienamente fruibile al pubblico, sia per le barriere architettoniche che per la mancanza di personale che vi si possa dedicare. Con l'arrivo della primavera, firmata la convenzione col Comune, si diede il via alle operazioni di inventario e di catalogazione di tutto quanto facente parte del Museo e dell’Archivio Storico.
Questi anni hanno visto la fattiva collaborazione con gli altri sodalizi che operano sul territorio cebano: le Scuole, il Gruppo Civico, la società Brenta, la Compagnia Filodrammatica Teatro Marenco, la Banda Musicale - Opera Pia Adriano - Bersone - Masenti, l'Oratorio Parrocchiale, Il Banco di Credito Azzoaglio, la Consulta Giovanile del Comune di Ceva, il gruppo dell’Università della Terza Età e la partecipazione attiva a manifestazioni occasionali o fisse come il Week-end dell’Arte, l’iniziativa culturale e gastronomica Convivium Plinianum, ad opera del professor Aldo Intagliata. Nel periodo della Mostra del Fungo si sono proposte esposizioni che hanno incluso: dalle fotografie, divise e materiale militare con il fattivo contributo delle sezioni A.N.A. di Mondovì e di Ceva e di alcuni privati; abiti medioevali provenienti dalla collezione del Parco Culturale Alta Langa favorendo nello stesso tempo la partecipazione dei bambini e ragazzi della Consulta Giovanile a passeggiate in costume per le vie del Centro Storico.
L'Associazione però vuole rivolgersi soprattutto ai giovani ed ai ragazzi, quale migliore occasione se non la realizzazione di una storia a fumetti della città di Ceva? Ecco dunque prender forma un'altra iniziativa piuttosto impegnativa e che prenderà molto tempo e risorse, ma estremamente utile per percorrere in maniera anche divertente il cammino delle vicende cebane del passato.
Uno dei proponimenti prioritari dell’Associazione Ceva nella Storia è quello di coinvolgere ed incuriosire le nuove generazioni, in modo che si orientino a dedicare i loro studi anche al grande ed interessante patrimonio storico, artistico e culturale di cui dispone il nostro territorio.
Una volta poste le basi per una congrua offerta storico-culturale, e perché no anche turistica, del nostro ambito, si potranno attivare i rapporti anche con le altre realtà territoriali della zona, per poter eventualmente un giorno essere uno degli elementi trainanti e di riferimento per il Cebano, l’Alta Val Tanaro, la Langa sud-occidentale.