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Associazione Ceva nella Storia - Chiese non più esistenti già site nel territorio della Parrocchia di Ceva (prima parte)

Chiese non più esistenti già site nel territorio della Parrocchia di Ceva (prima parte)     Torna all'indice


Fin dai primordi della diffusione del cristianesimo presso le antiche popolazioni del Piemonte meridionale, ad opera di eruditi ed instancabili evangelizzatori quali furono ad esempio san Siro, san Martino di Tours, sant’Eusebio, san Nazario, san Celso, san Barnaba, san Dalmazzo ed altri ancora, la profonda fede religiosa, che tosto si impadronì dell’animo delle genti di allora, portò alla costituzione delle prime unità parrocchiali, con l’edificazione di chiese e cappelle presso le quali poter professare la nuova dottrina. A causa della loro strategica posizione geografica, questi territori furono sempre al centro di guerre, assedi, occupazioni, saccheggi ed altri tipi di sfaceli, cruente situazioni con le quali i lontani abitanti dei luoghi ebbero costantemente a confrontarsi, subendone le tragiche conseguenze. Nel corso dei secoli ne derivò che molti di quei primitivi luoghi di culto andarono distrutti e di alcuni fu persa purtroppo ogni reminiscenza. Altri vennero devastati da eventi alluvionali, demoliti per vetustà oppure cambiarono destinazione d’uso.
Di seguito si fornisce un insieme di ragguagli su chiese e cappelle non più esistenti, che furono di pertinenza del territorio della parrocchia di Ceva, delle quali si è conservata memoria attraverso le raccolte di dati trasmesse dagli storici locali del passato e le ricerche più recenti condotte dai componenti di Ceva nella Storia.
Naturalmente, in merito all’esistenza ed alla consistenza strutturale di alcuni di questi edifici e sui fatti intorno agli stessi accaduti, si dovrà prendere atto che chi ne ha scritto in passato, a volte, ha formulato solo delle supposizioni. Infatti chi cerca di raccontare la storia non sempre è supportato da reperti concreti, da documenti di assoluta attendibilità o dalla totale affidabilità di informazioni tramandate oralmente. Queste sono le ragioni per cui ogni tanto si potranno incontrare circostanze controverse sullo stesso edificio od ipotesi concepite un po’ arditamente che oggi, forse anche in futuro, lasciano qualche elemento di perplessità.

INDICE

1 - Chiesa di Santa Maria del Castello (Sancta Maria de Castro)
2 - Chiesa di Santa Maria di Piazza (Sancta Maria de Platea)
3 - Chiesa del Corpo del Signore (o di Santa Elisabetta)
4 - Chiesa di Santa Caterina (in Valgelata)
5 - Chiesa dei Cavalieri di Malta
6 - Chiesa del Salvatore
7 - Chiesa del Convento dei padri Francescani
8 - Chiesa della Concezione di Maria Vergine (o oratorio della Confraternita di Santa Maria)
9 - Chiesa di Santa Caterina (o oratorio della Confraternita di Santa Caterina)
10 - Chiesa della Madonna di Campagna (o Madonna della Neve)
11 - Cappella di San Francesco di Sales
12 - Chiesa dello Spirito Santo
13 - Chiesa della Madonna della Guardia (al Borgo Sottano)
14 - Chiesa di San Giovanni in Laterano
15 - Chiesa di Santa Croce
16 - Chiesa di Santa Maria delle Grazie
17 - Chiesa di Nostra Signora delle Grazie (o Madonna delle Grazie o Santa Maria delle Grazie)
18 - Chiesa di Sant’Andrea
19 - Chiesa del convento di San Francesco il vecchio
20 - Cappella di San Bernardino
21 - Chiesa di San Bernardino
22 - Chiesa (o Santuario) della Madonna della Guardia (al Forte)
23 - Cappella di San Giuseppe (nel Forte)
24 - Cappella dei Santi Solutore, Avventore ed Ottavio
25 - Cappella di San Pietro
26 - Cappella di San Rocco
27 - Cappella dei Santi Michele e Giuseppe
28 - Cappella di Santa Margherita (cappella campestre)
29 - Cappella di Santa Margherita (cascina Sciarra)
30 - Cappella di San Grato
31 - Cappella di San Carlo

L’approfondimento consta di tre parti.