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Associazione Ceva nella Storia - 22. Studio dei catasti

22. Studio dei catasti     Torna all'indice


I catasti, nati come strumento di tassazione della popolazione, sono oggi un mezzo di conoscenza del passato. Il loro studio consente di avere un punto di vista oggettivo sulla situazione economica degli abitanti del nostro territorio nel corso delle diverse epoche. Un’analisi di questo tipo darà la possibilità di verificare gli effetti sulle condizioni di vita dei soggetti, di avvenimenti riportati nelle cronache o individuati dagli storici del passato (ad esempio le epidemie e le carestie di inizio Ottocento come si sono riflesse sull’economia locale? A seguito di periodi di guerra e insicurezza diffusa di quanto aumentò o diminuì il valore dei beni immobili?). Attraverso lo studio dei catasti sarà dunque possibile ricavare una innumerevole quantità di informazioni che aiuteranno a delineare con maggiore precisione e oggettività la “vita dei cebani” del passato, di cui attualmente si posseggono pochi dati, ad esempio come risalire a quali furono le colture prevalenti alle quali si dedicò l’attività agricola nel corso dei secoli.
Si tratta perciò di una preziosa e ricca fonte fino ad ora non sfruttata.
Attualmente presso l’Archivio storico del Comune di Ceva sono conservati diversi libri del Catasto a partire dal XVII secolo, di cui sono irreperibili le tavole dei Libri figurati.
Attraverso un’analisi di tipo statistico, si chiede di risalire principalmente all’andamento dei valori delle rendite dei beni immobili nel corso delle varie epoche censuarie, al fine di rilevare eventuali oscillazioni come conseguenza di particolari avvenimenti o condizioni socio-politiche.
Il primo ambito di ricerca riguarda gli immobili del centro urbano. L’obiettivo consiste nel rilevare le differenze di valore degli immobili delle varie contrade all’interno dell’abitato, anche nel corso tempo, al fine di individuare e verificare se vi siano state zone considerate di maggiore pregio rispetto ad altre e se sì, come il fenomeno sia avvenuto, di quanto si discostavano i valori e in quali periodi. La disamina va ovviamente riferita alle destinazioni d’uso dei fabbricati e, se indicate, alle dimensioni in determinate aree. In una certa epoca era considerata di maggiore valore una unità immobiliare destinata a ricovero degli animali o a bottega?
Un altro ambito di indagine riguarda invece le aree rurali del territorio, con metodo analogo a quello per il centro urbano. In questo caso l’obiettivo consiste nell’andare ad individuare quale tipologia di coltura fosse maggiormente apprezzata dal mercato e dunque più diffusa nel corso del tempo. Altro aspetto che si intende analizzare consiste nel capire se vi fossero differenze, in termini di valori dei terreni e tipologie di coltivazioni prevalenti, tra le numerose zone agresti del territorio cebano, all’interno del quale si osserva una grande varietà morfologica, da ampie superfici pianeggianti a ampi terreni simil montani.