Seguici anche su Facebook! |
C’è mai stata una vera e propria comunità ebraica a Ceva? Questo quesito assilla la curiosità di molti, ma dati certi non ve ne sono. Le prime notizie che si possono reperire, sono della seconda metà del Cinquecento ed indicavano come residente in Città la famiglia Pollonia, i cui componenti esercitavano l’attività di banchieri. Altri riferimenti si hanno quasi 300 anni dopo con la famiglia Momigliano, che poteva commerciare in città, ma per legge doveva passare la notte all’interno delle mura di un ghetto; il più vicino era a Mondovì.
Padre Giuseppe da Bra nel testo Ceva in tutti i tempi, senza peraltro addurre prove documentali, afferma che gli Ebrei giunsero in Ceva nel XIV secolo e vi mantennero a lungo le loro redditizie attività, specie al borgo Sottano.
Salvo il ritrovamento nel cortile di una casa di via Carlo Marenco di una lastra di pietra con scolpita la stella di David, la stella a sei punte composta da due triangoli sovrapposti detta anche sigillo di Salomone rappresentante la civiltà e religione ebraica, ad oggi non sono state rinvenute tracce dell’esistenza di un quartiere destinato agli ebrei, di luoghi di culto o di sepoltura.
Pur in mancanza di precisi riferimenti storici o religiosi, l’appellativo con cui, in materia di soprannomi, vengono definiti gli abitanti di Ceva dalla tradizione popolare, quello di “ebrei”, starebbe a significare che un minimo fondamento di rispondenza al vero, sul fatto che un nucleo di queste persone fosse dimorante in Ceva nei secoli scorsi, ci potrebbe comunque essere.
L’obiettivo principale delle ricerche è quindi semplicemente quello di verificare l’esistenza o meno in passato di una comunità ebraica a Ceva e non solo di un paio di famiglie.