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Associazione Ceva nella Storia - 32. Territorio, tradizioni e sapori

32. Territorio, tradizioni e sapori     Torna all'indice


Essere a conoscenza della realtà territoriale che circonda la città in cui si abita ed avere la possibilità di scoprire l’imago urbis vuol dire poter rendere tangibile quello di cui si è parte costitutiva ed essenziale. Analogamente lo sviluppo di questa conoscenza, l’acquisizione della capacità di relazionarsi col patrimonio da salvaguardare risulta di importanza fondamentale per poter riacquistare le radici storiche e culturali del vivere quotidiano. L’immagine che offre di sé una città è quella che i suoi stessi abitanti hanno fabbricato e sagomato nel corso dei secoli, in una costante attività di sovrapposizione, con l’influenza delle vicende socio-economiche, politiche e religiose. Questo territorio racchiuso tra mare e montagne, è un piccolo patrimonio parzialmente nascosto che è meritevole di esser messo in mostra. Le potenzialità turistiche vanno rafforzate per la promozione delle tradizioni dell’intera area, coi suoi prodotti tipici, i costumi e le antiche usanze di Ceva e dei paesi del circondario. Con il vocabolo “territorio”, che trae origine dal latino territorium, a sua volta derivante dal termine territor che significa "possessore della terra", è intesa un’area ben definita e delimitata, che racchiude porzioni di suolo e di acqua e evidenzia al suo interno un microcosmo fatto di persone, animali, agglomerati urbani.
Esplorare i luoghi e le bellezze artistiche che gli stessi offrono significa scoprirne l'intima essenza, approfondire la conoscenza delle tradizioni radicate della sua gente, lasciarsi attrarre dalla bontà dei prodotti genuini della terra.
Tutto ciò si rende manifesto sotto diversi aspetti che vanno da quello naturalistico, a quello artistico e architettonico per finire a quello ludico e celebrativo fatto di sagre, feste di paese, rivisitazioni di momenti del passato e tradizioni culinarie.
Benché il territorio sia caratterizzato da una cucina cosiddetta “povera”, legata quasi esclusivamente ai suoi prodotti tipici: castagne, funghi, tartufi, ceci, fagioli, formaggi, vino, si è riscontrata, a partire dalla seconda metà del Novecento una certa evoluzione dell’arte culinaria.
Come base di ricerca si chiede uno studio approfondito del territorio, con i suoi prodotti, la sua cucina e le sue tradizioni al fine di offrire una proposta turistica di elevata immagine ed altamente efficace.