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Associazione Ceva nella Storia - 38. Lo sport

38. Lo sport     Torna all'indice


Lo sport, inteso come attività ricreativa, agonistica o per la fortificazione del corpo, risale alla notte dei tempi. Si presume che le prime pratiche sportive fossero legate alla caccia ed alla pesca, a partire dal momento in cui queste vennero svolte per divertimento o per competizione. Nella preistoria gli esercizi fisici servivano per prepararsi alla guerra o alle battute venatorie e le danze rituali e collettive erano considerate attività sportive. Alcune antiche civiltà svilupparono diversi sport come ad esempio i cinesi col kung-fu (XXVIII secolo a.C.), gli egiziani con la lotta e la scherma (XXVI secolo a.C.) e i persiani e i tibetani col polo.
I greci furono il popolo che diede un’organizzazione pratica alle gare agonistiche, per mezzo delle Olimpiadi disputate per la prima volta presso il tempio di Olimpia nel 776 a. C.. I giochi olimpici erano talmente importanti che si interrompevano persino le guerre durante il periodo di svolgimento. Per i greci lo sport era fondamentale anche per l’educazione dei giovani. Serviva a garantire il benessere fisico, necessario alla perfetta armonia tra anima e corpo ed alla preparazione per il futuro servizio militare. Presso gli Etruschi invece lo sport aveva un significato più ludico che agonistico. Nell’antica Roma gli sport principali erano stati importati dai greci ed erano la lotta, il pugilato, la corsa e i lanci di giavellotto, disco e peso, ma erano anche molto diffusi i combattimenti dei gladiatori nelle arene, tra di essi o con belve e le ricostruzioni storiche di mitiche battaglie.
La crisi, portata dalle invasioni barbariche e dalla caduta dell’Impero romano, frena lo sviluppo dello sport inteso come attività fisica a scopo ricreativo fine a sé stesso. Nel Medioevo e poi nel Rinascimento la nobiltà militare e terriera crea nuove discipline ludico-agonistiche, come ad esempio le giostre ed i tornei di cavalieri. Competizioni regolate da codici d’onore e comportamentali. La caccia e la pesca, come sport, saranno riservate ai nobili e si assisterà all’affermarsi di manifestazioni storiche ancor oggi presenti, come il palio di Siena o il gioco della pallacorda in Francia. Buona parte delle moderne specialità sportive trovano origine in Inghilterra durante la Rivoluzione industriale. Nelle scuole private (college), dove venivano educati ed istruiti i giovani aristocratici e borghesi, nacquero nuove pratiche sportive, che riprendevano alcuni giochi popolari, che opportunamente regolamentate avrebbero dato vita alle moderne discipline. In seguito, quando le condizioni degli operai iniziarono a migliorare, anche questi ebbero la possibilità di dedicarsi agli sport. Nella seconda metà dell’Ottocento il successo e la diffusione di alcuni sport, come ad esempio il calcio, furono tali che ben presto si giunse alla professionalizzazione di alcune attività sportive. Di conseguenza intorno allo sport venne a crearsi una molteplicità di interessi (pubblicità, investimenti, grossi ingaggi, scommesse, ecc.). Dall’Inghilterra il nuovo sistema concettuale ed organizzativo dello sport si diffuse poi in tutto il continente europeo.
Lo sport moderno ebbe un grande impatto sulla società cambiando abitudini, usanze, costumi e mentalità dell’uomo, anche se la Grande Guerra ne rallentò per un po’ di tempo lo sviluppo. La storia dello sport è stata sempre strettamente connessa con la storia politica di uno Stato, politica che ha non poco influenzato le pratiche sportive. Ogni sport ed ogni competizione hanno un valore intrinseco, sia per i partecipanti, che per chi funge da spettatore. Lo sport insegna a convivere, a lottare, ma nel rispetto di regole precise. È una pratica salutare ed educativa importante. Aiuta a rafforzarsi ed a crescere come persone. Coinvolge la collettività nel suo insieme e porta valori prevalentemente positivi. Mettendo in contatto diverse persone e i diversi popoli contribuisce a migliorare i rapporti sociali in generale.
In Ceva a cominciare dalle gloriose Unione Sportiva Cevese e Società di Tiro a segno, che si segnalarono all’inizio del Novecento anche in competizioni a livello nazionale, si è sempre evidenziata una spiccata propensione verso le attività sportive in genere. Ne è testimonianza l’esistenza ancor oggi di una dozzina di società sportive che nel tempo hanno fatto accostare alla pratica agonistica ed amatoriale uno stragrande numero di elementi esprimendo alcune anche campioni che si sono affermati in campo nazionale ed internazionale.
La città offre la possibilità agli sportivi di cimentarsi in numerose discipline, grazie agli impianti comunali: un campo da calcio per le competizioni e due da allenamento, di cui uno al coperto, uno sferisterio, un bocciodromo con campi in terra al coperto e all’aperto, campi da tennis in terra rossa all’aperto e in sintetico al coperto, una piscina, un palazzetto per la pallavolo e la pallacanestro. Queste strutture sono gestite da associazioni di volontariato e ad esse se ne aggiungono altre: oratoriali, scolastiche e private.
Si chiede di prendere in esame ogni disciplina in modo a sé stante, mettendone in risalto le caratteristiche storico-statistiche, dalle origini fino ad oggi. Si dovrà tener conto come anzidetto che alcune hanno ancora oggi delle società di riferimento, mentre altre hanno avuto una storia, anche importante, che si è estinta nel tempo.
Gli ambiti sportivi cebani sono i seguenti:

Automobilismo
Bocce
Caccia
Calcio
Canoa
Ciclismo
Danza
Escursionismo
Ginnastica
Karate
Kickboxing
Motociclismo
Nuoto
Pallacanestro
Pallavolo
Pallone elastico
Pesca
Podismo
Rugby
Sci
Tennis
Tiro a Segno
Twirling
Ecc.