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Associazione Ceva nella Storia - 40. Oratorio parrocchiale

40. Oratorio parrocchiale     Torna all'indice


L’oratorio parrocchiale di Ceva nacque il 7 marzo 1920 come espressione di quei movimenti giovanili di azione cattolica già molto attivi in precedenza e che si ispiravano alle tradizioni della Società della Gioventù Cattolica Italiana fondata da Mario Fani e Giovanni Acquaderni nel 1867, considerata il nucleo originario dell’Azione Cattolica. Si trattava di ricostituire un’associazione tra i giovani cattolici della parrocchia, necessaria, nel caotico dopoguerra, per, si disse allora, “frenare e combattere coll’esempio la pagana invadente marea sovvertitrice bolscevica”. Questo circolo, formatosi sotto l’impulso del suo primo Assistente Ecclesiastico don Giuseppe Gerbino, lo si volle intitolare a Giosuè Borsi, scrittore livornese e terziario francescano, volontario e vittima, nel 1915, della Grande Guerra. Il primo presidente fu Cardinali Remigio, a cui subentrò dopo poco tempo Gioannini Pietro. La sua prima sede fu nel caseggiato di via Ludovico Sauli prospiciente la casa canonica, ma, abbisognando di più ampi spazi, già dal mese di giugno del 1920 il circolo fu ospitato nel convento dei padri Cappuccini, dove rimase fino all’inizio del 1925 dopodiché fece ritorno nei più ampliati locali di via Ludovico Sauli. Il 12 settembre 1920 fu costituita anche una sezione femminile (G.F.C.I. Gioventù Femminile Cattolica Italiana) con la presidenza affidata a Maria Battaglio Castellino. Oltre che come personale arricchimento di valori morali, le iniziative degli associati assumevano intensità sotto molteplici aspetti: organizzazioni di conferenze, convegni ed esercizi spirituali, partecipazione a congressi eucaristici e pellegrinaggi, recite nel piccolo teatro creato presso la sede con raccolte di fondi da destinare alle missioni e all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, assistenza ai militari ed alle persone bisognose, riunioni più volte alla settimana con letture, discussioni e preparazione di canti, partecipazioni a gite e a gare sportive e di cultura religiosa. Dopo una forzata stasi nel periodo della seconda Guerra Mondiale, l’attività oratoriale riprese con rinnovato fervore e oltre alle tradizionali iniziative vennero organizzati i primi campeggi estivi. Intanto per le leve più giovani erano stati allestiti altri locali sopra la sacrestia del Duomo in piazza Diaz. Alla fine del 1967 fu dato avvio alla costruzione del nuovo grande fabbricato in località Brolio, inaugurato nel 1970, e tutto il complesso, sempre sotto l’egida parrocchiale e con immutati indirizzi dal punto di vista dell’ispirazione cattolica, è diventato progressivamente un centro di aggregazione polifunzionale, con sale di ricreazione, bar, sala conferenze, salone teatro e poi anche cinema dal 1998, impianti sportivi per calcio, pallacanestro e pallavolo, grande cucina attrezzata e locali e servizi accessori.
L’oratorio, molto danneggiato dall’alluvione del 1994, ma prontamente ed egregiamente ristrutturato, è di fondamentale importanza per la comunità. Tra le sue mura sono cresciute e si sono formate un’infinità di generazioni di fanciulli e ragazzi e resta costantemente a disposizione di altre realtà sociali ed associative cittadine. Da una ventina d’anni come emanazione esterna di alcune attività oratoriali, ma soprattutto come eccellente struttura ricettiva per i campeggi estivi, è in funzione la casa alpina di Castelmagno. L’ultimo grande sforzo economico sostenuto è stato l’acquisto per la sala cinema del sistema di proiezione in digitale che, oltre al concorso nel sostegno delle spese da parte dell’amministrazione civica e di istituti bancari, ha potuto contare sulla grande partecipazione della cittadinanza a testimonianza che tutta Ceva tiene in affettuosa e notevole considerazione il “Giosuè Borsi” e tutte le sue iniziative. Alcune finalità delle ricerche possono essere: studio sull’evoluzione socio-culturale e formativa delle attività oratoriali, anche con riferimento ai padri spirituali, agli apparati di direzione, agli animatori; approfondimento sulle vicende storiche, strutturali ed ambientali delle varie sedi; analisi delle prospettive future anche nell’ambito dell’integrazione con le nuove etnie, di differente confessione, presenti sul territorio.