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Associazione Ceva nella Storia - 43. Eventi calamitosi

43. Eventi calamitosi     Torna all'indice


Il territorio cebano ha una conformazione collinare che fa in modo che sia considerevole la presenza di corsi d’acqua. Molti di questi hanno la consistenza di ruscelli che scendono dai numerosi declivi boschivi, alcuni sono rivi meno impetuosi che attraversano zone coltivate poco irte, altri assumono l’aspetto di veri e propri torrenti e infine c’è il Tanaro, che, dopo aver lasciato il suo corso montano, riceve le acque di tutti questi rasentando la porzione sud occidentale della città e raccogliendo, poco fuori dell’abitato, quelle del suo maggior affluente, il Cevetta, che lambisce Ceva dalla parte opposta.
In questa situazione il nucleo urbano, avendo buona parte delle sue abitazioni distribuite a ridosso di questi ultimi due e del torrente Bovina, è stato da sempre soggetto ad alluvioni che hanno costantemente provocato gravi danni. Per questo motivo le prime cellule residenziali erano sorte sul crinale che saliva verso l’antica chiesa di sant’Andrea, l’attuale borgo della Torretta, o sui pendii verso i Poggi Santo Spirito.
Lo stesso accorgimento, oltre che per strategia difensiva, venne utilizzato dai primi marchesi Ceva, discendenti di Aleramo, che costruirono la loro dimora in un luogo elevato rispetto agli alvei del Tanaro e del Cevetta. A ridosso della residenza nobiliare quasi subito si formò un popoloso quartiere che occupava tutto il terreno dell’altipiano tra i due corsi d’acqua.
L’incremento delle attività commerciali ed artigianali stava facendo diventare Ceva un importante centro di transito da e verso la riviera, con un conseguente progressivo aumento della popolazione, che non trovò più sufficienti spazi abitativi sull’altura intorno al castello aleramico.
Si cominciò così ad occupare le aree sottostanti che dalla riva della piana di Soraglia si espandevano sino al greto del Cevetta, andando a formare l’agglomerato corrispondente all’attuale centro storico. Gli insediamenti si estesero poi lungo la superficie che costeggiava la riva sinistra del medesimo torrente, dando vita a quello che venne chiamato Borgo Inferiore o Borgo Sottano.
Queste soluzioni furono piuttosto avventate tenuto conto della tipologia naturale e della collocazione geografica dei terreni occupati. Motivi di difesa, ma anche economici e commerciali, non permisero però uno sviluppo urbano se non nelle vicinanze di quello che era stato il primitivo insediamento e continuava a mantenersi come riferimento del potere marchionale. La città fu di conseguenza più esposta agli effetti dei fenomeni alluvionali.
Tutto ciò non servì comunque da valido monito, in quanto nel Novecento si edificò in molte zone a ridosso del fiume e dei torrenti senza pensare alla realizzazione di adeguati interventi di difesa idrogeologica e le calamità continuarono a ripetersi.
I disastri naturali causati dai fenomeni atmosferici a volte risultavano ancor più cruenti per l’incuria da parte dell’uomo o per la vulnerabilità del territorio.
A rendere più difficile e complicata l’esistenza della popolazione nei secoli intervennero altre forme di avversità come: carestie, pestilenze, epidemie mortali, siccità, grandinate, nevicate, frane, distruzioni di raccolti, contagi negli allevamenti. Si è trovata testimonianza di una serie di queste catastrofi che si riporta di seguito.
Si chiede quindi come attività di studio un appropriato approfondimento su ogni singolo fatto disastroso, nonché la ricerca di ogni altro ulteriore che eventualmente possa aver arrecato grave nocumento alla gente che ha vissuto in queste contrade.

Elenco eventi

Alluvione del 1331 (7 ottobre)
Alluvione del 1584 (6 luglio)
Alluvione del 1610 (13 gennaio)
Alluvione del 1744 (3-4 ottobre)
Alluvione del 1796 (aprile)
Alluvione del 1839 (15 ottobre)
Alluvione del 1843 (3 novembre)
Alluvione del 1886 (10 novembre)
Alluvione del 1926 (16 maggio)
Alluvione del 1942 (28 ottobre)
Alluvione del 1948 (4 e 12 settembre)
Alluvione del 1994 (5 novembre)
Grandinata del 1612 (29 giugno)
Grandinata del 1693 (5 agosto)
Grandinata del 1963 (23 giugno)
Nevicata del 1607 (3 maggio)
Disastro del 1839 (1 dicembre, crollo di un muraglione)
Disastro del 1967 (19 luglio, frana dal Forte)
Disastro del 1989 (28-29-30 marzo, incendio)
Epidemia del 1348 (peste nera)
Epidemia del 1615 (1625 e 1630-31 peste)
Epidemia del 1794-1795 (tifo - vaiolo -malattie polmonari)
Epidemia del 1835 (agosto - colera)
Epidemia del 1855 (autunno - colera)
Epidemia del 1918-1919 (pandemia Spagnola)
Epidemia del 1957 (pandemia Asiatica)
Moria di bovini 1774 (luglio)
Mortalità elevatissima del 1800