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Associazione Ceva nella Storia - Casata dei Ceva '800: AUGUSTO Ceva di Nuceto

Casata dei Ceva '800: AUGUSTO Ceva di Nuceto     Torna all'indice


Il marchese Augusto Ceva di Nuceto fu capitano di Vascello.

Si coprì di gloria per il seguente fatto, tratto dalla Gazzetta Piemontese del 16 giugno 1855, n° 147:

« Rada di Balaclava, 1 giugno 1855. (Da Bordo del Carlo Alberto). Il Comandante della Divisione navale sarda in un suo rapporto sotto quella data, rende conto d’un fatto molto onorevole per la regia marineria, e che accrescerà la fama di cui già gode presso le altre nazioni. La notte del 31 p. p. maggio alle ore 1½ antimeridiane trovandosi questa R. Pirofregata alla fonda, nella rada di Balaclava, ove erano pure ancorati vari trasporti e piroscafi inglesi; l’ufficiale di guardia intese colpi ripetuti di campana di qualcuno dei bastimenti in rada. Egli spedì tosto un’imbarcazione per saper il motivo dell’insolito rintocco, e gli venne riferito partire dal piroscafo inglese Manilla per incendio manifestatosi nel magazzino di prora. Questo vapore aveva a bordo 960 barili di polvere, e molte botti d’olio ed effetti di vestiario. A tale notizia il Comandante del Carlo Alberto (marchese Augusto Ceva di Nuceto) spedì tutte le imbarcazioni del bordo, e mercé la buona direzione, e la somma attività dei marinari del Carlo Alberto si riuscì in breve tempo a sbarcare quella considerevole quantità di polvere. È dovuto agli ufficiali e marinai del Carlo Alberto se il danno del Manilla si è limitato alla perdita delle botti d’olio e degli effetti di vestiario, giacché senza la singolare prontezza con cui venne liberato dai 960 barili di polvere, operazione che si compì in due sole ore, si sarebbe assai probabilmente lamentata una dolorosa catastrofe. Il capitano del Manilla seppe però giovarsi assai bene della propria gente per vincere l’incendio, prendendo le migliori disposizioni perché non si dilatasse. Il contrammiraglio inglese Boxer, informato del soccorso portato dalla R. Marineria Sarda, ha testimoniato la sua riconoscenza con una lettera al Comandante della divisione navale. »