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Marchese della casata Pallavicino, fu investito il 19 febbraio 1754 ed erede di Priola col marchesato il 31 agosto 1770, si prodigò molto per la città di Ceva.
Cosmo Damiano era uomo di animo signorile, valente militare e di grande coraggio. Comandò le milizie in Val Tanaro contro le truppe francesi.
Il 1° giugno 1748 sposò Teresa Gabriella figlia di Matteo Ignazio Faussone di Montaldo ed ebbero 12 figli.
Il marchese venne nominato primo presidente dell'Ospedale di Ceva, costituitosi sotto il titolo di Santa Maria e Santa Caterina.
Alla morte dei Derossi non si era ancora creata una congregazione di Carità che gestisse l’Orfanotrofio, quindi nel 1786 vennero nominati degli amministratori tra cui figurava il Pallavicino.
Tra la notte del 20 e 21 aprile 1796, ospitò il generale Napoleone Bonaparte nel suo palazzo.
L’Olivero riporta nelle sue Memorie:
«… Lasciò scritto il conte Tornafort, che trovandosi Napoleone a mensa in casa Pallavicini la sera dei 20 aprile 1796, se ne stava taciturno e chiese per tre o quattro volte d'essere servito di zuppa mangiando poco del resto, s'accostò al fuoco terminata la cena, essendo la stagione fredda e piovosa, con qualche nevischio.
Si mise a discorrere col marchese Pallavicini più che ottuagenario, di piccola e meschina statura, ma d'animo signorile e di carattere intrepido, di cui diede prova comandando la milizia nella valle del Tanaro nel 1745.
Cadde il discorso, come era naturale sugli affari della guerra, ed il Pallavicini prese a dire al giovane Bonaparte.
“Generale! Voi avete già riportate gloriose vittorie, ma molto vi resta a fare per entrare In Piemonte. Io conosco le posizioni degli alleati, avrete a combattere un'armata provvista di numerosa artiglieria, con un'ottima cavalleria, avete a passar fiumi molto ingrossati dalle pioggie e difesi da tremende batterie. Come potrete adunque superare questi ostacoli coi mezzi di cui potete disporre? ”
Che facesse gran senso sull'animo di Napoleone un simile ragionamento, scorgendo in quell’ombra d'uomo un singolare ardimento, e come un prestigio funesto si seppe dopo alcuni mesi.
Trovavasi Napoleone vittorioso in Milano e parlando di Ceva coi due generali Dessaix e Dupas disse:
“In Ceva un vecchietto di casa Pallavicini mi fece passare una cattiva notte. Mi predisse i gravi ostacoli che avrei incontrato prima d'arrivare in Piemonte, il che mi diede a pensare tutta la notte. ”
Questi due generali passando per Fossano dove era comandante lo stesso Tornafort alloggiarono in casa sua e gli fecero essi stessi questo racconto.»
Morì a Torino ottantunenne il 1° febbraio 1800.