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Di Mondovì (Breolungi). Nacque il 17 gennaio 1796.
Fu vicecurato della cattedrale di Mondovì e nel 1826 accettò l’offerta ad essere nominato arciprete di Ceva fattagli con insistenza da monsignor Monale, vescovo di Mondovì.
Nel corso di trentadue anni di vita parrocchiale ebbe modo di distinguersi in tante meritevoli opere e non solo di carattere religioso.
Fu amico di personaggi insigni come Lodovico Sauli d’Igliano e Carlo Marenco.
Viene ricordato anche come buon storico.
Fondò nel 1830, con la collaborazione dell’allora sindaco Giuseppe Maria Rebaudengo, l’Accademia di musica della città di Ceva.
Si attivò per varie opere di abbellimento e ristrutturazione sia del Duomo (gradinata d’accesso, campana capitolare, statua dell’Assunta) che della casa parrocchiale.
Nel 1834 ricevette la visita pastorale del vescovo di Mondovì monsignor Francesco Gaetano Bullioni di Monale e nel 1855 quella di monsignor Giovanni Tommaso Ghilardi.
Fu di costante sostegno a numerose altre attività sociali cittadine.
Il 24 gennaio 1858 spirò nel letto dove aveva riposato il papa Pio VII, quando transitò per Ceva.
Venne, per testamento, sepolto nella chiesa di San Bernardino, che aveva contribuito ad edificare con proprie cospicue elargizioni, bombardata il 13 giugno 1944.
Nel giugno del 1958 i suoi resti mortali furono traslati nel sepolcro dei canonici del Duomo, innanzi alla cappella del Suffragio.