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Nel 1636 fu auditore della sacra Rota di Lucca (per due anni), di Firenze (per tre anni), in seguito fu podestà a Bologna (per cinque anni).
Fu professore di canonica a Torino.
Eminente uomo in sapienza, prudenza e virtù morali fu avvocato dei poveri e senatore integerrimo.
Ebbe due mogli, dalla prima ebbe due figli maschi e dalla seconda diciotto figli tra maschi e femmine.
Autore di due volumi di decisioni (Firenze e Bologna), pubblicò un trattato di materie feudali; il Tractatus de executione in vestibus stampato a Venezia nel 1619 e dedicato a Gio. Giacomo Piscina, Presidente del Senato e Ambasciatore del Duca di Savoia alla Repubblica Veneta; e il Tractatus de recta feudorum interpretatione.
Morì a settant’anni, il 16 giugno 1640 nella Parrocchia di S. Dalmazzo e venne tumulato nella Chiesa de’ Ss. Martiri, nel sepolcro della Congregazione di S. Paolo della quale faceva parte, in quanto ottenne la cittadinanza di Torino.