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Associazione Ceva nella Storia - Letterario e Politico '700: ANTONINO MORETTI (Ceva 1760 - Torino 1839)

Letterario e Politico '700: ANTONINO MORETTI (Ceva 1760 - Torino 1839)     Torna all'indice


L’avvocato Antonino Moretti, figlio del medico Pietro Antonio, fu un giureconsulto e presidente del Tribunale di prima istanza, sindaco di Ceva e munifico benefattore.

Il suo nome è legato soprattutto a due episodi risalenti all’epoca napoleonica.

Il 20 aprile 1796 nel suo palazzo in via delle Volte, oggi via Marenco, soggiornò Napoleone Bonaparte. Durante la cena Bonaparte si affacciò al balcone che dava verso l’attuale piazza Vittorio Emanuele II e scorgendo sulla vicina altura un castello chiese di chi fosse. Gli venne risposto che era dei marchesi Pallavicino, famiglia nobile e cortese, allora uscì e andò al castello, dove si intrattenne fino a notte inoltrata col marchese Cosma Damiano.

Quando Moretti fu nominato membro del corpo legislativo si presentò a Parigi dinnanzi a Napoleone Imperatore e quando questi gli chiese da dove proveniva, Moretti rispose «Piemontese e della città di Ceva, ed ebbi l’onore d’aver V. M. in casa mia». Napoleone ridendo e parlando italiano disse «Ah! allora ero più giovane che adesso».

Nel secondo episodio l’ospitalità dell’avvocato Moretti fu nuovamente protagonista. Il 16 agosto 1809 ospitò il Papa Pio VII (Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti) proveniente dal Santuario di Vicoforte, quando fu condotto prigioniero dai francesi a Savona. Dopo il pranzo, andò a riposare e dormì per due ore. Alle ore 17, dopo aver benedetto la folla dal balcone di casa Moretti, il Pontefice proseguì il viaggio verso Millesimo e verso la Liguria.

In Duomo è collocata una targa che le tre figlie fecero erigere a sua memoria:

A DUREVOLE RICORDO / DEL PRESIDENTE ANTONINO MORETTI / BENEMERITO CITTADINO DI CEVA / DI MENTE ALTA E DI CUOR GENEROSO / GIOVO’ AL PAESE AI MISERI ED AI SUOI / NEL PASSAGGIO DI QUESTE REGIONI / SOTTO IL DOMINIO DI FRANCIA / VALSE COL SENNO A TEMPERARE I DANNI DELLA GUERRA / QUI COMBATTUTA SUL FINE DEL SECOLO SCORSO / EBBE DAL I NAPOLEONE ONORI E DISTINZIONI / E PER VOTO SPONTANEO DEI SUOI CONCITTADINI / FU TRASCELTO A MEMBRO DEL CORPO LEGISLATIVO / MUTATE NEL 1814 LE CONDIZIONI DEI TEMPI / TORNO’ CON EQUANIMITA’ A VITA PRIVATA / CHE TUTTA SPESE AL BUON GOVERNO / DELLE SUE E DELLE CIVICHE SOSTANZE / ED A LENIRE COLL’OPRE E COI CONSIGLI / LE SVENTURE DEGLI INFELICI / CARCO POI D’ANNI MORI’ IN TORINO NEL 1839 / NON SENZA UN CONFORTEVOLE VALE / AI PIU’ BISOGNOSI DELLA SUA NATIA CITTA’ / E LEGANDO PURE SOMMA NON TENUE / PER ORNAMENTO E DECORO DI QUESTO MAGGIOR TEMPIO / EREDI LE TRE SUE FIGLIUOLE / GIULIANA BUGLIONI DI MONALE / VIOLANTE BICHI E / CAROLINA ALMONTE / ESSE COLLE LORO FAMIGLIE / QUESTO MONUMENTO POSERO / DI RIVERENTE AFFETTO