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Associazione Ceva nella Storia - Letterario e Politico '800: ANDREA MUSSO (Ceva 1832 - Torino 1902)

Letterario e Politico '800: ANDREA MUSSO (Ceva 1832 - Torino 1902)     Torna all'indice


Il cavaliere Andrea Musso fu dottore in Filosofia, professore e direttore di Scuole Normali, sindaco di Ceva, studioso delle Patrie memorie.

Nacque il 23 settembre 1832 a Ceva e fece gli studi secondari e di filosofia, nel Collegio locale.

Nominato volontario presso l’Amministrazione delle Gabelle e del Demanio, non seguì la carriera amministrativa, ma si inscrisse alla Facoltà di filosofia e pedagogia dell’Università di Torino e si laureò nel 1854.

Fece il professore tirocinante nel Collegio nazionale di Nizza per un anno, poi fu trasferito a Fossano, Pallanza, Novara e Ceva, dove fu direttore del Collegio insegnando filosofia, era il 1858.

Dopo la legge Casati, del 1859, essendo stato soppresso il Collegio di Ceva, fu nominato professore nella Regia Scuola Normale di Oneglia (1860 - 61) e nel 1862 fu promosso ad Ascoli Piceno, direttore della Scuola Normale.

Nel 1865 fu trasferito a Palermo, ma il soggiorno fu nefasto in quanto perdette la sua prima moglie, Caramelli Angelina ed il figlio a causa del colera. Fu colpito anche lui dal colera e poi dal tifo, ma riuscì a guarire e tornare a Ceva.

Il lavoro lo condusse a Reggio Emilia ed in ultimo fu destinato a Pinerolo ove diresse la Scuola Normale dal 1875 al 1888.

A causa della salute cagionevole, nel 1889, smise di lavorare e tornò a Ceva, coprendo cariche istituzionali.

Fu consigliere comunale e nel 1891 Sindaco.

Propose un busto in onore di Carlo Marenco.

Promosse la costruzione della palancola in ferro sul Tanaro.

Fu Amministratore dell’Ospizio e dell’Ospedale.

Presidente dell’Asilo Infantile.

Delegato mandamentale scolastico governativo e delegato mandamentale della Società degli insegnanti in Torino.

Per i suoi meriti suoi fu nominato Cavaliere dei Ss. Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia.

Per molti anni scrisse sul giornale cebano Il Falconiere, esponendosi in prima persona per le sue idee.

Scrisse gli appunti di cronaca cevese, che rappresentavano uno spaccato di vita quotidiana cittadina.

Morì a 70 anni, il 16 marzo 1902, presso l’Ospedale dei SS. Maurizio e Lazzaro e le esequie vennero fatte a Ceva.