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Figlio di Aria di Valarano della Rovere, signore di Vinovo e di Leonetta Orsini di Rivalta, sorella di Domenico vescovo di Torino e del cardinale di S. Clemente che ricostruì il Duomo torinese e di Gio. Antonio Ceva d’Ormea.
Si distinse per la sua pietà cristiana, per la sua dottrina, la fermezza di carattere e l’intemerata giustizia.
Venne eletto più volte superiore del convento degli Agostiniani di Tortona, detto della Trinità, nel quale cessò di vivere verso la fine del secolo XVI.
Si crede che fosse zio del senatore Francesco Mina cevese anch’egli.
Nella chiesa metropolitana di Torino vi è un’epigrafe in marmo che dice:
Hoc tumulo rari splendoris dona ferūtur
Hic ē Cristophorus tumulatus Marchio Cevæ
Cardineique nepos patris cognomine Sancti
Clēmentis sacri templi reverendus et huius Canonicus quovis censendus honore sacerdos
Moribus ingenio vita probitate decore Obiit XV maii MDXVI.