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Monumenti ed Architetture a Ceva


.  Duomo

L’avvio della costruzione del maggior edificio di culto della città, il Duomo, ci rimanda ai primi anni del Seicento, quando lo stato di accentuato degrado dell’antica parrocchiale di Santa Maria del Castello (Sancta Maria de Castro), che per oltre quattro secoli era stata attiva sull’altura di fianco al castello, impose una nuova grande chiesa, in un luogo meglio accessibile ed in conformità con le esigenze dei fedeli. Nel 1905, infatti, venne celebrato il terzo centenario della posa della prima pietra.
Il Duomo sorse imponente com’era negli auspici, pur in tempi in cui miseria, epidemie, guerriglie, mancanza di persone magnanime e carenza di mezzi a disposizione erano un fenomeno particolarmente diffuso. Unica parrocchia del capoluogo, intitolata a Maria Vergine Assunta ... Leggi tutto!


.  Chiesa dei Cappuccini e Convento

Nel 1577, la nobildonna Eleonora della Rovere, vedova di Alfonso Spinola marchese di Garessio e Farigliano, acquistò delle terre nella parte orientale della città per farne dono ai padri Cappuccini della provincia monastica di Genova. Grazie all’apporto dei fedeli e della pubblica amministrazione, vi fondarono il loro convento con l’annessa chiesa, priva del campanile. I lavori furono portati a termine nel 1582.

L’opera dei frati fu da subito molto apprezzata dalla popolazione e ad essi furono affidate le predicazioni dell’Avvento e della Quaresima. Dopo poco tempo, la località dove era sorto il convento venne chiamata I Cappuccini.

Nel 1612 a causa di evidenti dissidi politici con la repubblica di Genova, il Duca Carlo Emanuele ... Leggi tutto!


.  Chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina

Questa chiesa è la più importante dopo il Duomo all’interno del centro storico, nonché pregevole esempio di barocco piemontese in città. Si trova all’estremità nord-orientale di piazza Vittorio Emanuele II. L’edificio venne terminato nel 1735, sulla base del progetto e con la direzione dell’architetto monregalese Francesco Gallo (1672-1750).
Dal 1761 al 1765, quando erano in atto i lavori di ampliamento e di ricostruzione della facciata del Duomo, ebbe anche la funzione di chiesa parrocchiale.

L’intitolazione a Santa Maria e Santa Caterina deriva dal nome dell’omonima Arciconfraternita, che in questo edificio aveva la sua sede. Come più dettagliatamente specificato nel capitolo relativo all’Ospedale, in origine si trattava di due confraternite distinte, quella di Santa Caterina, i cui ... Leggi tutto!


.  Chiesa della Consolata

Nel sito dove oggi è costruita la chiesa della Consolata, fin dal basso medioevo, era venerata un’immagine della Madonna col Bambino, dipinta su un muro nei pressi di una fontana detta della Gottrosa, la cui acqua pare avesse particolari qualità terapeutiche. Tanta era la devozione che la gente di Ceva e dei paesi vicini professava per quel simulacro, che si venne nella determinazione di costruire in quel luogo una chiesa.

L’arciprete Ippolito Derossi pose ufficialmente la prima pietra il 10 giugno 1647, avutane autorizzazione dal vescovo di Alba monsignor Paolo Brizio (1597-1665).

L’area fu ceduta gratuitamente dai fratelli Antonio e Matteo Moretti. Il medico Stefano Calandri fu uno dei più ferventi e munifici fautori ... Leggi tutto!


.  Chiesa dello Spirito Santo

Questa chiesa si trova in corso Garibaldi sul lato che costeggia il torrente Cevetta. La sua edificazione risale al 1901 e venne realizzata per sostituire l’originario edificio abbattuto lo stesso anno, poiché era fatiscente.
Le spese per la sua ricostruzione furono sostenute dagli abitanti del borgo e i lavori vennero affidati all’impresa di Zoppi Giovanni, detto Mitu, coadiuvato dai figli Giuseppe ed Alessandro. L’opera sorse su un terreno donato dalla famiglia Bezzone, dove insisteva un tempo una fabbrica di maioliche.

L’interno è formato da un ambiente di forma rettangolare le cui pareti sono scandite da un ordine di lesene che regge la cornice sulla quale sono impostate le volte. Queste consistono in una volta a vela ... Leggi tutto!


.  Chiesa di San Bernardino

La devozione dei cevesi nei confronti di san Bernardino da Siena viene storicamente fatta risalire a quando, nel suo continuo peregrinare, il frate francescano si trovò a passare per Ceva e fece dono per alcuni giorni dei suoi sermoni alla popolazione, presso la vecchia parrocchiale di Santa Maria del Castello. Questo accadde tra il 1418 e il 1419.

Dopo la sua santificazione, avvenuta nel 1450, i cebani lo elessero protettore della Città e vollero erigere un piccolo tempio in suo onore. Diverse e discordanti tra loro sono le ipotesi e le leggende circa il motivo della scelta del sito, certo è che la zona che da allora porta il suo nome fu da lui attraversata durante il ... Leggi tutto!


.  Chiesa di San Carlo

Questa chiesa è situata a metà della contrada di Valgelata nella piazzetta Piantabella intitolata al benefattore che nel 1500 fondò l’opera pia che in seguito si aggregò alla stessa chiesa.

La consacrazione dell’edificio di culto a San Carlo Borromeo (1538-1584), arcivescovo di Milano beatificato il 1° novembre 1610 sotto il pontificato di Paolo V (1552-1621), indica una devozione locale al santo ritenuta non comune nel Piemonte occidentale, rispetto ad altre aree di cultura lombarda. Non vi sono certezze sull’anno della sua edificazione, ma un legato testamentario del 1618, a suo favore, fa pensare che fosse stata costruita negli anni immediatamente successivi alla beatificazione del Borromeo.

Molti dei dipinti sulle pareti al suo interno sono ... Leggi tutto!


.  Chiesa di Sant’Agostino

La cappella di Sant’Agostino fa parte del complesso del cimitero urbano. Prese il nome dall’ordine dei padri agostiniani che ebbero in questo luogo il loro convento dal 1473 fino alla soppressione, disposta nel 1798. Il convento e i terreni contigui furono messi all’asta e acquistati da Pietro Silvano e Pietro Boasso. Quest’ultimo cedette poi parte dei suoi poderi nel 1809 al Comune, che aveva deciso di trasferirvi il cimitero.

L’edificio religioso fu costruito ad opera della Compagnia del Suffragio, attiva in Ceva nell’Ottocento, a cui apparteneva anche una delle cappelle del Duomo. Questa pia associazione, nel 1843, aveva acquistato dal notaio Giansecondo Rovea il sepolcro e una piccola cappella dove dal 1825 riposavano le spoglie di un ... Leggi tutto!


.  Chiesa di Sant’Andrea

Gli autori che hanno preso in esame la storia di Ceva citano l’atto relativo alla fondazione dell’abbazia di Santa Maria dei Benedettini di Pinerolo, effettuata da Adelaide di Susa (1016-1091) contessa di Torino e vedova di Oddone di Savoia (1023-1057) figlio del capostipite della signoria, Umberto I Biancamano (980 ca.-1056 ca.).

La contessa Adelaide, signora a quel tempo della Marca Arduinica, fece dono ai monaci con rogito dell’8 settembre 1064, di un manso (appezzamento di terra con una superficie corrispondente a circa dodici giornate piemontesi attuali, cioè quasi 46.000 metri quadrati) nell’ambito della zona denominata Ceva (…infra villam Cevam…), come fu tenuto e coltivato da Giovanni Rosso, con mulini e battenderi (macchine mosse da una corrente d’acqua ... Leggi tutto!


.  Chiesa di Santa Libera (Santa Liberata)

La cappella si trova alla Torretta, l’antico borgo di Sant’Andrea, nella parte più alta del quale un tempo era sita l’omonima chiesa.

Tradizioni orali fanno risalire l’edificazione della chiesa di Sant’Andrea all’inizio del secondo millennio sopra i ruderi di un tempio pagano. Di questa rimangono alcuni resti incorporati in un'abitazione privata. Le rendite della chiesa, una volta sconsacrata, dettero origine ad un canonicato sotto lo stesso titolo presso la Collegiata di Ceva.

La costruzione della cappella di Santa Libera, invece, risale alla metà del XVII secolo in quanto, anche se non indicata nell’elenco didascalico, appare già raffigurata sulla tavola del Theatrum Sabaudiae del 1682. Inoltre il quadro che ne adorna l’altare è sicuramente opera ... Leggi tutto!


.  Chiesa presso i Palazzi Pallavicino detta del Crocifisso

Questa cappella, chiamata anche di Santa Croce in una relazione dell’arciprete Onorato Mari del 1728, consiste in una struttura di modeste dimensioni eretta a ridosso del Palazzo Bianco.

La sua edificazione si ritiene possa risalire ai primi anni della seconda metà del Seicento, poiché don Vitichindo di Savoia, nel 1668 e l’abate Ottavio Pallavicino, nel 1671, legarono ad essa molte messe con i loro testamenti e disposizioni.
L’edificio di culto è disposto perpendicolarmente rispetto al fronte principale del palazzo e si affaccia sul cortile centrale, su cui entrambi hanno l’ingresso. In questo modo la facciata della cappella tenta di raccogliere e definire lo spazio di fronte all’ingresso medesimo, connotandolo. Essa è tripartita e si sviluppa su ... Leggi tutto!


.  Il Campanone

La struttura nota come Campanone, denominazione che deriva dal suo utilizzo come torre civica, chiamata nei tempi passati anche Torre Campanaria o Torre dell’Orologio, consiste in una torre di epoca medievale riattata nel corso dei secoli.
Si tratta dell’unica torre che punteggiava il perimetro della cinta muraria, giunta fino a noi in modo quasi integrale. Questa costruzione si impostava lungo i resti delle mura che si sviluppavano ai suoi lati e racchiudevano l’abitato già nel corso del medioevo.

Quello che oggi viene chiamato Campanone, in origine faceva parte di un complesso sistema di difesa del lato meridionale della città, formato da un totale di tre torri, delle quali si è conservata solo questa, che costituiva l’apparato ... Leggi tutto!


.  Il Castello - I Palazzi Pallavicino

All’interno del centro storico di Ceva, nello spazio che separa il greto del fiume Tanaro dal borgo Sottano e dal torrente Cevetta, si eleva una piccola altura che sovrasta l’abitato, quasi completamente ricoperta da un rigoglioso boschetto che nella parlata cebana si è soliti chiamare Castèl.
In quest’area, sostanzialmente non abitata, emergono dalla vegetazione due fabbricati di importanti dimensioni: il Palazzo Rosso e il Palazzo Bianco, così definiti per via della loro colorazione e indicati comunemente dagli abitanti di Ceva come Castello Rosso e Castello Bianco.

La storia di questo promontorio, sul quale regna un’irreale quiete, tenuto conto della sua posizione centrale rispetto all’abitato, affonda le sue radici nell’XI secolo e, al contrario di oggi, ... Leggi tutto!


.  Il complesso storico industriale Ex ILSA

Dopo la chiusura della Filanda Siccardi e della Filanda Bianchi sul finire dell’Ottocento e venuta meno la possibilità di aprire alcune industrie con cui si erano avviate le trattative (il setificio Les Petits Fils di Lione nel 1900, una vetreria nel 1906, lo stabilimento metallurgico Way-Assauto s.p.a. di Torino nel 1906), la Città stava affrontando un periodo di crisi. Mancavano strutture di una certa consistenza che apportassero lavoro e benessere, al fine di favorire lo sviluppo socio-economico della comunità. Per porvi rimedio il sindaco Adolfo Jemina (1864-1936) accolse la proposta del locale commerciante di stoffe Francesco Romanisio di incontrare alcuni tecnici, suggeritigli dalla ditta Filippone & Levi di Torino, che cercavano un luogo dove installare uno stabilimento per la ... Leggi tutto!


.  Il Forte di Ceva

Le prime menzioni del Forte di Ceva risalgono alla fine del 1552. Si trattava della costruzione di una fortezza “alla moderna”, adatta a fronteggiare le nuove strategie delle guerre cosiddette di movimento, che a partire dal XV secolo, con lo sviluppo delle artiglierie portatili, avevano costretto ingegneri ed architetti militari a ristudiare radicalmente la modifica dei vecchi fortilizi medioevali, basati sul sistema delle torri e dei fossati.

Si andò quindi, in breve tempo, ad edificare strutture che potessero contrastare nel miglior modo possibile l’introduzione delle nuove tecnologie nelle armi d’assalto e d’assedio. Le moderne fortificazioni erano pertanto caratterizzate dall’applicazione di soluzioni edilizie rivoluzionarie: bastioni, muri di controscarpa, rivellini, tenaglie, spalti, strade coperte, terrapieni, gallerie di mina e ... Leggi tutto!


.  Il Forte di Ceva: Chiese della Rocca del Forte

Quasi tutti gli studiosi del passato che hanno investigato sulla storia di Ceva si sono espressi sull’ubicazione della … ecclesia b. Mariae Virginis de guardia extra muros oppidi Cevae… (chiesa della Beata Maria Vergine della Guardia fuori delle mura della città di Ceva), citata su un documento di papa Eugenio IV, del 17 maggio 1441.

Le varie ipotesi sono tra loro contrastanti e allo stato attuale non si dispone di riscontri certi per avallare le affermazioni di chi la volle esistente poco fuori le mura, nei pressi della porta della Madonna di Campagna in fondo al borgo Sottano o dei più che la considerarono eretta sulla Rocca che domina la città.

In questa sede ... Leggi tutto!


.  Il Forte di Ceva: la Croce sul Forte

Dove una volta si ergeva il Forte di Ceva, venne innalzata una Croce Monumentale in omaggio a Cristo Redentore. Il significato di tale opera è molto profondo. La comunità usciva da un secolo molto difficile, che si era aperto con l’occupazione francese a seguito delle invasioni napoleoniche, era proseguito con le Guerre di Indipendenza e chiuso con la disastrosa Guerra di Abissinia e si assisteva già alle prime emigrazioni di massa verso i paesi stranieri in cerca di fortuna. Si auspicava quindi un secolo migliore. Sia il luogo che il simbolo religioso scelto sono carichi di significati: il Forte rappresenta il coraggio, immagine di valore, virtù che crea eroi, difende dagli oppressori, mentre la croce è il segno del sacrificio ... Leggi tutto!


.  Il Forte di Ceva: la data e le aperture sulla rocca

Molti si domandano cosa significano quei numeri che compaiono su un’ampia superficie tinteggiata alla base della Rocca, a ridosso del vecchio muro, costruito e mai completato per coprire la parte tufacea più incline allo sgretolamento superficiale. Osservando con attenzione si nota che trattasi di un numero di quattro cifre di cui la terza e la quarta di più difficoltosa comprensibilità, come se si fosse provveduto nel tempo a delle correzioni sovrapponendo numeri ad altri. In effetti è proprio quello che avveniva. Sistematicamente veniva scritto, a volte con più accuratezza a volte meno, l’anno che si stava vivendo. Quindi la data non stava a significare la memoria di una qualche particolare circostanza, ma era una semplice tradizione di calendarizzare l’anno in ... Leggi tutto!


.  Il Forte di Ceva: la Torre

Questa costruzione è l’unica struttura del complesso del Forte ad essere giunta fino ad oggi in modo pressoché completo, senza aver subito rimaneggiamenti o essere stata scapitozzata, come accade spesso alle torri.

La torre si trova a pochi metri dalla strada provinciale 32, dalla quale è visibile nonostante nel periodo estivo venga avvolta dalla vegetazione per gran parte della sua consistenza.

Si tratta di un manufatto che, per effetto della sua posizione (sotto i bastioni della fortezza) e della sua forma (che ricorda una torre medievale snella) ben poco si addice alle caratteristiche e alle necessità di un sistema difensivo alla “moderna” come quello del Forte di Ceva. Sebbene realizzata in concomitanza con l’adozione ... Leggi tutto!


.  Il Teatro Marenco

L’edificio che accoglie il teatro comunale è intitolato a Carlo Marenco e risale al settembre 1861, quando si conclusero i lavori per la realizzazione di una struttura capiente ed idonea a soddisfare le necessità sceniche della compagnia di attori dilettanti locali e del suo pubblico.

Precedentemente, nei primi decenni dell’Ottocento, gli artisti recitavano in un salone situato in via Carlo Marenco al numero 103, al primo piano dell’abitazione della famiglia Bergallo. Questo salone-teatro, sul cui ristretto palcoscenico salirono anche attori professionisti provenienti da diverse compagnie, divenne ben presto troppo angusto dato che l’interesse cresceva continuamente in Ceva e nei paesi vicini.
Si rendeva quindi necessario trovare un locale più ampio ed adeguato, non solo per la ... Leggi tutto!


.  Istituto Derossi

L’Istituto, chiamato řo Shpisi in vernacolo cebano, venne fondato dal cavalier Francesco Amedeo Derossi (1699-1779) con testamento del 17 dicembre 1779 e dal fratello monsignor Giuseppe Tommaso, vescovo di Alessandria (1708-1786). I due benemeriti promotori stabilirono che doveva essere amministrato dalla Congregazione di Carità e doveva accogliere i bambini poveri, specialmente gli orfani, di ambo i sessi con la precedenza per i cebani, poi quelli delle terre vicine ed infine i provenienti da tutto il Marchesato di Ceva. Alla morte dei fondatori, non essendo stata ancora istituita in Ceva detta congregazione, il Governo sabaudo suggerì all’amministrazione civica di nominare gli amministratori e i direttori per la pia istituzione. Inizialmente, nel 1787, era chiamato Ospizio di Carità ed ospitò solo adolescenti ... Leggi tutto!


.  La Caserma Giuseppe Galliano

Molto probabilmente l’idea di costruire una caserma per soldati a Ceva ebbe la sua origine da uno studio del 1872 di un ufficiale dello Stato Maggiore, il capitano Giuseppe Domenico Perrucchetti (1839-1916), divenuto poi generale e senatore, considerato il fondatore del Corpo degli Alpini, con il generale Cesare Ricotti-Magnani (1822-1917) più volte Ministro della Guerra. Nel suo trattato suggeriva un riassetto dell’ordinamento territoriale militare a difesa dei confini alpini d’Italia da una possibile invasione straniera. La proposta prevedeva la costituzione di una serie di distretti dislocati lungo tutto l’arco delle Alpi, con l’indicazione di destinare ad essi militi reclutati nelle località montane di queste, più avvezzi alla rigidità del clima, a spostarsi e faticare su terreni impervi, con legami e ... Leggi tutto!


.  La Torre di Porta Tanaro

La Torre di Porta Tanaro è l’unico esempio ancora esistente in città di torre-porta medioevale conservata integralmente, quella nota come Campanone è una torre perimetrale.

Nel Medioevo si costruì un ponte di dodici arcate sopra il fiume Tanaro e in corrispondenza del secondo pilone di sostegno fu edificata questa torre, che costituiva uno degli accessi principali alla città, da ovest.

Quando fu eretta la torre, gli elementi strutturali di appoggio si trovavano all’interno del greto del Tanaro. Il ponte venne parzialmente distrutto in occasione dell’esondazione del fiume del 7 ottobre 1331, la torre rimase integra, ma il passaggio cadde in disuso poiché non fu prontamente riparato.

La torre è del tipo ... Leggi tutto!


.  Le Case Medievali di borgo Sottano

Questa zona della città è sorta in epoca medievale, verso la metà del XIV secolo. Alcuni edifici, nonostante le diverse centinaia di anni trascorsi, portano ancora chiari segni di questo periodo e in alcuni casi si sono conservati quasi inalterati. Benché si possano osservare numerose tracce medioevali lungo il borgo Sottano, ad oggi sono solo quattro le costruzioni che mostrano interi fronti riconducibili al Medioevo, sia perché conservatisi nel tempo, sia perché riportati a vista in seguito a recenti interventi di restauro.

La prima casa è ubicata al civico 14/16 e presenta un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino trasportata da angeli al livello del secondo piano.
Si tratta di una tipica cellula monofamiliare in stile ... Leggi tutto!


.  Le Case Medievali di Valgelata

Il tessuto urbano di Valgelata corrisponde ad una delle zone di più antica fondazione dell’attuale centro storico e in particolare la via che la attraversava, poi intitolata ad Amedeo Derossi, tra XII e XIII secolo ne costituiva l’asse viario principale nonché il fulcro degli scambi commerciali di tutta la zona.

All’epoca questa via si presentava con un aspetto diverso da quello a cui si è oggi abituati. In origine probabilmente erano presenti solo strutture in legno che con il passare del tempo, verso il XIII secolo, si trasformarono in eleganti edifici in muratura. Purtroppo, molto poco di questo “tessuto urbano” è giunto fino a noi, anche se la lottizzazione risulta ancora discretamente leggibile e fornisce non poche ... Leggi tutto!


.  Monumenti ai caduti

La città di Ceva porge il suo riconoscimento ai caduti delle guerre di fine Ottocento e della prima metà del Novecento attraverso due monumenti posti in piazza della Libertà, uno vicino alla sponda destra del Tanaro, l’altro nei pressi dell’accesso al parco Perlasca, tra l’edificio delle scuole elementari e la caserma della Polizia Stradale. Inoltre una grossa lapide commemorativa delle vittime delle fucilazioni nazi-fasciste è collocata in un’area cinta da cancellata nelle vicinanze dell’oratorio parrocchiale, nel giardino della scuola materna.

Nel cimitero urbano vi è poi la cosiddetta Cappella dei partigiani, recentemente restaurata, la grande lapide di granito Ai caduti per la libertà a lato dell’ingresso principale ed il cippo alzabandiera scolpito in pietra di Langa, fatto ... Leggi tutto!


.  Monumento a Ferdinando Siccardi

Questo monumento venne realizzato in onore del senatore del Regno professore avvocato Ferdinando Siccardi (1833-1906).
L’opera venne collocata nel cortile anteriore del palazzo Borgognone e consiste in un busto marmoreo, opera dello scultore genovese Onorato Toso (1860-1946) su un piedistallo anch’esso in marmo.

Il versatile ingegno di questo grande uomo gli consentì di distinguersi nelle più svariate discipline. In gioventù fu tra i promotori della costruzione del Teatro Marenco, presidente della Società Filarmonica e titolare dell’omonima filanda al borgo Sottano. Insegnò economia politica a Massa Carrara e diresse il giornale L'Appennino di Firenze. Protagonista in campo economico e politico, fu consigliere delegato della Cartiera Italiana, presidente della Camera di Commercio di Cuneo, amministratore di Istituti di ... Leggi tutto!


.  Monumento a Giuseppe Galliano

Il monumento al tenente colonnello Giuseppe Galliano è situato nei giardini della piazza intitolata al medesimo, che i cebani, almeno quelli di età un po’ più avanzata, usano ancora chiamare I giardinetti, allestiti nel 1932.

L’opera scultorea è commemorativa delle gesta dell’eroico concittadino, nativo di Vicoforte, ma trasferitosi ancor fanciullo a Ceva con la famiglia, dove tornava ogni qual volta non era impegnato in azioni militari. Galliano si distinse nella Guerra di Abissinia del 1895-1896 e prima ancora negli scontri contro i Dervisci del Sudan, a salvaguardia della colonia italiana d’Eritrea. I meriti acquisiti in terra d’Africa gli valsero due medaglie d’oro e due d’argento al valor militare ed i cavalierati dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro ... Leggi tutto!


.  Monumento al Donatore di Sangue

Il monumento è collocato ad una delle estremità del piccolo parco recentemente intitolato alle Vittime delle Foibe, antistante la Casa Albergo per anziani.

Fortemente voluto dal commendator Armando Gallo, che fu presidente della sezione A.V.I.S. di Ceva dal 1955 al 2001, venne inaugurato e benedetto dal vescovo diocesano monsignor Luciano Pacomio il 3 settembre 2000.

L’occasione fu quella di un incontro di donatori a livello europeo, ricorrendo il 45° anno di fondazione del sodalizio cebano, con la partecipazione, oltre che di numerose associazioni italiane, anche di delegazioni provenienti da Francia, Svizzera, Polonia e Slovacchia.

L’opera consiste in un rilievo di bronzo su marmo di Ormea dello scultore torinese Raffaele Mondazzi, inserito ... Leggi tutto!


.  Ospedale

Nel medioevo, l’assistenza e la cura degli ammalati della città, dei pellegrini e dei viandanti in qualche modo bisognosi erano affidate alle cosiddette confrerie o confraternite. A Ceva ne furono attive diverse: dello Spirito Santo, di Santa Maria, di Santa Caterina, dei cavalieri Gerosolimitani, chiamati anche di Rodi e in seguito di Malta. Queste miravano tutte alle medesime finalità di sostegno assistenziale, che potevano svolgere grazie a donazioni e rendite derivanti dal possesso di beni immobili o da prodotti di fondi agricoli di loro proprietà.

Di una struttura che rispondesse alle caratteristiche di ospedale, cioè di luogo dove a spese della comunità si garantivano attività di ricovero in favore degli infermi, si ha memoria che fosse già ... Leggi tutto!


.  Palazzo dei Medaglioni

L’accesso in via Roma da via Umberto I avviene oltrepassando un voltone sotto un edificio che si ritiene sia stato la prima abitazione dei marchesi Pallavicino, quando vennero a stabilirsi a Ceva verso la metà del Cinquecento, prima di trasferirsi sull’altura denominata Castello. In corrispondenza del sottopasso, su via Umberto I, a livello del primo piano, si trovano i resti di una loggia tamponata nella quale, sotto due archi a tutto sesto, ad ornamento della facciata, risalta la presenza di due medaglioni rotondi, dipinti in chiaroscuro. All'interno di questi sono raffigurati i profili di due grandi nobili dell’antica Roma: a destra di chi guarda Publio Cornelio Scipione Emiliano detto anche Africano Minore (185 a.C.-129 a.C.) il distruttore di Cartagine, a ... Leggi tutto!


.  Palazzo dell’Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina

Guarino Guarini, una delle figure più importanti del barocco, tra il 1679 e il 1680, compilò e consegnò i progetti che gli erano stati commissionati dall’Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina per la costruzione del nuovo oratorio e del palazzo attiguo, da destinare al ricovero degli infermi. Non sono mai state chiarite le circostanze, da chi indagò in tal senso in passato, attraverso le quali i membri dell’Arciconfraternita giunsero nella determinazione di affidare la progettazione della chiesa e dell’edificio dell’ospedale al celebre architetto modenese, così lontano dai contesti storici, artistici e culturali del territorio di Ceva.

I confratelli avevano acquistato le case e i terreni che davano sulla piazza Maggiore e i lavori iniziarono. Purtroppo le ... Leggi tutto!


.  Palazzo dello Zodiaco

Questo palazzo si affaccia sulla piazza principale della città ed è il frutto di una lunga serie di interventi che lo hanno interessato durante i suoi quasi 800 anni di esistenza.

L’edificio venne chiamato Palazzo dello Zodiaco per la presenza di alcuni fregi in arenaria (più antichi dell’edificio stesso) risalenti all’alto medioevo, recuperati e posti sulla facciata, che facevano erroneamente pensare a simboli astrologici. Nel 1944 venne messo sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali su richiesta della famiglia Cora, che aveva la sua attività commerciale nei locali al pian terreno, da qui anche la denominazione ai giorni nostri di Palazzo Cora.

Precedentemente ai lavori di restauro eseguiti nel ... Leggi tutto!


.  Palazzo di Città

Sino alla seconda metà dell’Ottocento non si ebbe una vera e propria sede municipale. Nei secoli precedenti i consiglieri si riunivano presso varie strutture, tra cui l’oratorio di Santa Maria adiacente al convento dei Francescani. Negli statuti della città di Ceva del 1357 si stabiliva che la durata dell’intero consiglio era di sei mesi, mentre il sindaco, scelto fra gli abitanti dei quartieri di Ceva per turnum, non poteva essere rieletto prima di due anni. Verso il 1683, la sede del municipio si trovava presso l’edificio, da poco eretto, accanto al sito su cui sarebbe poi stata costruita la chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina. In seguito si trasferì nello stabile di proprietà dell’Ospedale, in via Pallavicino al ... Leggi tutto!


.  Palazzo Società Operaia

Questo palazzo fu la sede della Società Operaia, che nacque il 1° settembre 1862 con lo scopo di promuovere il mutuo soccorso tra i suoi iscritti. Era un periodo nel quale esisteva quasi nulla in termini di assistenza e previdenza, pertanto il far parte di questo sodalizio forniva la sicurezza di avere la disponibilità di medici che gratuitamente, o attraverso piccoli rimborsi, garantivano le prime cure ai bisognosi.

I primi centri di incontro dei consociati furono case prese in affitto in contrada Sparezza (1862) e sulla piazza del municipio (1864). Nel 1892 fu deciso di acquistare un vecchio fabbricato fatiscente nell’allora Contrada Franca, l’attuale via Pallavicino, all’inizio della salita che porta al castello e si stabilì di ... Leggi tutto!


.  Portici e via Carlo Marenco

Dinnanzi alla scalinata del Duomo si sviluppa via Carlo Marenco, fulcro vitale della città, caratterizzata da portici su ambo i lati, sotto i quali hanno sede molte attività commerciali.

Una vecchia espressione idiomatica, tipica dei cebani che abitano fuori del centro storico, è dire “…vado in Ceva…” per indicare che si va sotto i portici, forse a ricordare ancora il significato di vivere dentro o fuori le mura della città medioevale. Via Carlo Marenco si presenta molto ricca, sia dal punto di vista storico che da quello architettonico. In epoca contemporanea i cebani più illustri ebbero qui la loro casa e fin dalla sua fondazione, nel periodo medievale, i cittadini più facoltosi vi costruirono i loro eleganti ... Leggi tutto!


.  Scuola “Centro Formazione Professionale Cebano Monregalese”

Il Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese ha sede in un’ampia porzione del fabbricato che fino alla seconda decade del Novecento era occupato da una filanda, di proprietà di Giovanni Battista Odetto, in cui si effettuava la tessitura sia meccanica che a mano di lino e canapa. Quando l’attività venne dismessa l’edificio venne in parte trasformato in abitazione civile (casa Rosso, dal cognome dell’acquirente) e in parte utilizzato per alloggiamento militare, nei periodi in cui era insufficiente la ricettività della caserma Galliano per acquartierare le truppe presenti a Ceva, dal ciò derivò la denominazione di Caserma Odetto per individuare la struttura.

Nonostante le diverse partizioni, addizioni e modifiche è ancora possibile leggere chiaramente l'unità della struttura originaria, ... Leggi tutto!


.  Scuola Elementare Statale Giuseppe Galliano

A Ceva, fino agli anni Trenta del secolo scorso, non esisteva un edificio destinato esclusivamente alla funzione di scuole elementari. Queste, distinte in femminili e maschili erano ubicate le prime presso il palazzo dell’Asilo Infantile Umberto I (oggi istituto Baruffi), le seconde presso “il Collegio” o Palazzo Borgognone (oggi scuola secondaria di primo grado Momigliano).

La Città di Ceva aveva intenzione di raggruppare le scuole in unico sito da almeno dieci anni e anche la commissione di Edilizia Scolastica Provinciale aveva affermato di essere concorde con l’iniziativa del Comune, con le relazioni redatte dopo i sopralluoghi del 22 giugno 1921 e del 21 dicembre 1932. Dato che l’edificio dell’asilo rispondeva alle esigenze scolastiche dell'epoca, l'idea fu quella ... Leggi tutto!


.  Scuola: Istituto comprensivo Attilio Momigliano

Il Palazzo Borgognone è la sede della scuola secondaria di I grado dell’Istituto comprensivo intitolato ad Attilio Momigliano, insigne scrittore nativo di Ceva, uno dei massimi critici letterari italiani del Novecento.
La vicenda relativa al palazzo ed alle scuole prese il via da quando il sacerdote cebano don Agostino Borgognone, con testamento del 22 giugno 1719, rogato dal notaio Melissano di Saliceto, fece donazione di tutte le sue sostanze alla Congregazione della Dottrina Cristiana, che aveva la sua sede ad Avignone, affinché fosse fondato in Ceva un Collegio dove si insegnassero la grammatica, l’umanità e la retorica. I membri di questa congregazione però non erano ammessi nelle Provincie Subalpine e non poterono quindi ottemperare alle volontà del testatore. Conseguentemente ... Leggi tutto!


.  Scuola: Palazzo Asilo Infantile Umberto I (Istituto Baruffi)

Nel 1855, il sindaco Lorenzo Siccardi (1795-1876) propose l’istituzione di un asilo aperto ai bambini di tutte le estrazioni sociali, sulla base degli indirizzi dati delle Autorità Scolastiche, con il coinvolgimento nell’iniziativa di altri enti sociali locali. Venne formata un’apposita commissione per studiare i termini per la realizzazione del progetto formativo, ma poco dopo, la collettività cebana dovette misurarsi con i problemi apportati dal manifestarsi dell’epidemia di colera e il progetto venne rinviato di alcuni anni.

La pia istituzione aprì il 4 agosto 1862, al primo piano del fabbricato dell’Ospizio in via Derossi. Oltre a rendere disponibili alcuni locali di sua proprietà, l’amministrazione dell’Ospizio contribuì a sostenere parte delle spese che il Municipio si era accollato per ... Leggi tutto!


.  Stazione Ferroviaria

L’arrivo della ferrovia a Ceva modificò radicalmente la conformazione dei terreni che si estendevano ai piedi della Rocca del Forte e della collina detta Baglione. Benché per buona parte piuttosto scoscesi, questi rappresentavano una delle superfici coltivabili più vicine al centro abitato ed erano soprattutto piantati a vigneti, sovrastanti l’ultimo tratto del torrente Cevetta, prima della sua confluenza nel Tanaro. La zona fu oggetto di massicci interventi di sbancamento che compromisero parzialmente la produttività agricola di alcuni cascinali lì intorno e l’attività di una fornace che fu presto dismessa.

Nel tempo più volte si convenne sull’infelice scelta del sito, in quanto chiuso da un fianco dalle rive del sistema collinoso del Forte e da quelle adiacenti ... Leggi tutto!


. Cimitero di Sant’Agostino

Nel 1804 il governo francese aveva esteso anche al Piemonte le disposizioni del Décret Impérial sur les Sépultures, meglio noto come Editto di Saint Cloud che prevedeva tra l’altro la dislocazione dei cimiteri fuori dai centri abitati in luoghi arieggiati e soleggiati.

Nonostante le forti opposizioni che si manifestarono contro l’editto un po’ ovunque, il Consiglio municipale si vide costretto a deliberare, nella seduta del 18 novembre 1808, lo spostamento del camposanto fino ad allora ubicato in fondo al borgo Sottano, nei pressi del ponte della Catalana. A tal fine venne individuato il sito occupato fino al 1798 dal convento degli Agostiniani, che alla sua soppressione era divenuto di proprietà del signor Pietro Boasso. Con atto ... Leggi tutto!


. Frazione Malpotremo: Cappella di Maria Vergine Assunta

La Cappella dell’Assunta sorge a lato della strada che attraversa la borgata Voarini, con il fronte rivolto a sud-ovest.
Non si trovano fonti certe relative all'epoca della sua erezione. La relazione del 1820 dell’arciprete De Michelis la dava risalente a “tempo immemorabile”. Gli elementi architettonici però ne fanno desumere l’edificazione in un periodo non antecedente alle prime decadi del Settecento. Inoltre una tradizione popolare, non suffragata da prove documentali, la vorrebbe costruita in sostituzione di un’altra che venne sconsacrata ed adibita ad altri usi, di pertinenza di un monastero femminile, sito dalla parte opposta della strada e soppresso fin dall’antichità.

L’edificio religioso è di piccole dimensioni a forma rettangolare esternamente, ma all’interno mostra un ambiente di ... Leggi tutto!


. Frazione Malpotremo: Cappella di San Grato

La piccola cappella campestre dedicata a san Grato di Aosta, protettore dei raccolti dalle tempeste, è posta ad un paio di chilometri dall’abitato di Malpotremo a lato della strada provinciale che attraverso i boschi porta a Perlo.

Una targa al suo interno, datata 1936, indica che la costruzione risale al 1710, quando era parroco di Malpotremo don Gio Tommaso Nicolino.

Questa cappella è di forma rettangolare, con un porticato sul fronte. Nel 1956 fu oggetto di corposi interventi di manutenzione ad opera degli abitanti della frazione per evitarne il crollo.

Internamente consiste in un unico spazio sormontato da una volta a botte a sesto ribassato con unghie laterali. L’altare è addossato ... Leggi tutto!


. Frazione Malpotremo: Cappella di San Rocco

La cappella dedicata a san Rocco di Montpellier è la prima costruzione che si incontra arrivando alla piccola borgata delle Penne, che dista circa un chilometro dall’agglomerato principale della frazione di Malpotremo verso sud-ovest.

Questa chiesa si evidenzia forse come il più antico luogo di culto dedicato al santo protettore dalle pestilenze, di cui si ha conoscenza e si conservino testimonianze materiali, presenti sul territorio del Comune di Ceva. Attualmente non si dispone di fonti documentarie circa la sua fondazione, ma si palesano sufficienti elementi per considerarla di remota edificazione.

Nonostante l’unitarietà spaziale dell’attuale edificio, questo è il risultato di una lunga ed interessante serie di rimaneggiamenti susseguitisi nel corso dei secoli. Analogamente alla ... Leggi tutto!


. Frazione Malpotremo: Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo

L’ubicazione di questa chiesa, piuttosto distante dall’abitato della frazione, fa presumere che sia stata costruita, verso le prime decadi del Cinquecento, sui resti di un altro edificio di culto a servizio del vicino castello, ormai inesistente.

Secondo la relazione del 1820 dell’arciprete Stefano Gaudenzio De Michelis, la chiesa era larga 16 piedi (circa 8,20 metri) e lunga 46 (circa 23,60 metri) ed aveva il campanile alto 6 trabucchi (circa 18,50 metri). Il 23 febbraio 1887 un terremoto ne lesionò i muri e si resero necessari i primi lavori di risanamento.

Lo spazio del fabbricato attuale è di impianto longitudinale ed è composto da tre navate. Curiosamente quelle laterali sono sfalsate di una campata nei ... Leggi tutto!


. Frazione Malpotremo: il Castello

La strada proveniente da Ceva, subito prima di raggiungere l’abitato di Malpotremo, lambisce una collina comunemente indicata come “Castello”. Si tratta di un’altura che presenta chiare tracce di una modellazione artificiale da parte dell’uomo, oggi circondata da boscaglia e per la maggior parte ricoperta da arbusti, dai quali però emergono qua e là resti di murature in pietra.

La sua posizione è strategica in quanto dalla sua sommità si domina contemporaneamente la valle del Tanaro fino a Bagnasco e la valle Cevetta fino a Priero.

Di queste strutture non si hanno dati documentari, ma con ogni probabilità il sito corrisponde al nucleo primitivo del castrum (agglomerato con cinta fortificata) di Malpotremo di cui si ... Leggi tutto!


. Frazione Mollere: Cappella di San Rocco

All’incrocio tra la vecchia strada proveniente da Ceva e quella che conduce al piccolo cimitero della frazione è sita la cappella dedicata a San Rocco. Di questa si hanno già notizie sul finire del Settecento poiché, come avveniva presso altri luoghi di culto di Ceva, è documentato che fossero abbandonati neonati illegittimi sulla sua soglia.

L’accesso alla cappella avviene attraverso uno spazio porticato chiuso da una cancellata, che venne costruito in periodo successivo. Sulla facciata vi è l’iscrizione di un ex voto:

ADPB 3 A 1832 /HIC ROCHUM COLIMUS SANANTEM VULNERA /PESTIS /SALVOS AUXILIO CREDIMUS ESSE SUO
(Anno Domini Patris Boni 3 agosto 1832, qui veneriamo San Rocco che guarisce le ferite della peste ... Leggi tutto!


. Frazione Mollere: Chiesa parrocchiale di San Marco

La chiesa parrocchiale di San Marco è posta al limitare orientale della frazione, dirimpetto al ponte sul torrente Cevetta, su cui transitava la vecchia statale 28 bis. Da una relazione del 1906 di don Antonio Dotta, primo parroco canonicamente investito, si evince che una chiesa eretta in parrocchia esisteva già dagli inizi del XVII secolo, stante la presenza nell’archivio dei libri dei conti e dei registri di nascita, matrimoni e morti che datano dal 1611. Non esistono documenti relativi alla costruzione dell’edificio sacro, ma lo stesso compare delineato sulla veduta di Ceva della seconda metà del Seicento di Francesco Toscano, nelle adiacenze del castello dei Doria, quindi pressappoco dov’è situato ora.

Inizialmente pare che la parrocchia fosse ... Leggi tutto!


. Frazione Mollere: Il Castello

Di questo maniero, situato nei pressi del punto in cui il rio Recurezzo confluisce nel torrente Cevetta, sono visibili soltanto più alcuni ruderi, tra i quali una porzione di un torrione d’angolo di forma rotonda.

Il castello è rappresentato sul dipinto ad olio di metà Seicento, nella sala del Camino in Municipio e sulla veduta di Ceva del pittore monregalese Francesco Toscano, databile 1662.

Contrariamente a quanto riferito da cultori di storia locale del passato, pare assai improbabile che l’edificio fosse stato costruito dal famoso ammiraglio genovese Andrea Doria.

Lo storico padre Arcangelo Ferro scrive infatti che, secondo alcuni documenti rinvenuti nell’archivio del castello di Sale San Giovanni, la struttura fortificata ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Giuseppe

Questa chiesa si trova nella borgata Villaro, addossata al fabbricato dell’ex scuola elementare ed è sconsacrata ormai da tanti anni. Siccome è distante solo una decina di metri da quella parrocchiale, costruita molto tempo prima, non sono chiari i motivi della sua edificazione, salvo ipotizzarne la funzione di oratorio ad esclusiva pertinenza della compagnia di san Giuseppe non più esistente.

L’interno consiste in un unico spazio di forma rettangolare, dove un ordine di paraste scansiona lo spazio tripartendolo e sostiene una trabeazione continua sulla quale è imposta la volta a botte ribassata, con unghie laterali, quasi a simulare delle volte a crociera. L’unico altare, dedicato a San Giuseppe, è addossato alla parete di fondo ed è rivestito ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Grato

Questa cappella sorge in aperta campagna, su una collinetta in posizione panoramica, a circa 500 metri ad ovest della località Cui nella borgata Costa.

Si tratta di un edificio di modeste dimensioni e di semplice fattura, orientato verso nord.

L’interno si presenta con uno spazio di forma rettangolare diviso in due porzioni di uguale superficie, una per i fedeli e una che funge da presbiterio, che risulta sproporzionato rispetto alle dimensioni complessive dell’ambiente, nel quale si trova l’altare in muratura con linee essenziali, addossato alla parete di fondo. Il locale è sormontato da volte a botte che accennano ad un arco di trionfo e sono impostate su delle cornici che forse in origine ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Rocco

Si tratta del principale edificio di culto della borgata Costa e, rispetto al complesso dei Poggi San Siro, è secondo solo alla chiesa parrocchiale per dimensioni e importanza. Si trova al centro della località nota come Roà e si può considerare un luogo simbolo dei Poggi, cardine attorno al quale si svolge la vita sociale della frazione.

La cappella consiste in un edificio ad impianto longitudinale ad un'unica navata, dotata di presbiterio e abside. Una tribuna in legno sovrasta l’ingresso principale e presenta delle decorazioni a tema musicale. All’interno un ordine architettonico, costituito da paraste doriche, scandisce lo spazio di culto tripartendolo e sorregge la trabeazione continua sulla quale è impostata la volta a botte con ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Sebastiano e San Lorenzo

Questa cappella si trova nella borgata Costa, tra le località Ruelle e Bric, all’incrocio tra la strada che passa sulla cresta delle colline attraversando l’intero abitato e la ripida discesa che raccorda la prima strada con quella che conduce alle borgate Villaro e Bertini.

L’intitolazione è a san Sebastiano e a san Lorenzo, entrambi perseguitati e martirizzati a Roma nel III secolo.

L’edificio venne sconsacrato negli anni Ottanta del secolo scorso e fu utilizzato per molto tempo come semplice magazzino. Dopo decenni di incuria è stato recentemente ripulito ed oggetto di alcuni interventi di manutenzione, come il rifacimento del tetto.

Esternamente ha una forma rettangolare di piccole dimensioni, ma proporzionato, con ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi San Siro: Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù

La chiesa parrocchiale dei Poggi San Siro, dedicata al Sacro Cuore di Gesù, si trova nella borgata Villaro nei pressi della vecchia scuola elementare, della chiesa di San Giuseppe e della casa parrocchiale.

La parrocchia dei Poggi San Siro nasce intorno al 1600 come prepositura, in seguito al distacco dall’Arcipretura di Ceva di cui faceva parte. Sebbene assoggettata a Ceva, ai Poggi esisteva già questo luogo di culto prima di questa data, ma, allo stato attuale delle ricerche, non si posseggono ulteriori informazioni relative alla sua fondazione.

La struttura è orientata in senso est-ovest e si presenta girata al contrario rispetto all’assetto del borgo. La conformazione dell’attuale edificio è sicuramente il frutto di numerosi ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di San Benedetto

La cappella di San Benedetto è ubicata in località Marogna, un vecchissimo complesso di case che dista alcune centinaia di metri dall’agglomerato principale della frazione, in direzione dei Poggi San Siro, il cui nome deriva probabilmente da un affioramento di una vena di carbon fossile presente nel luogo, ancora rinvenibile pochi decenni fa.

Un paio di ipotesi si possono formulare circa l’intitolazione dell’edificio religioso al santo di Norcia: il nome di battesimo di colui che ne sovvenzionò la costruzione nella sesta decade dell’Ottocento, Benedetto Michelotti, oppure il rimando ad un antico monastero. Infatti non è da escludere la presenza in passato di un cenobio benedettino, in quanto sugli edifici adiacenti alla cappella vi sono ancora alcuni indizi ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di San Giuseppe

Questa cappella è ubicata nei pressi della cascina Palazzo, sulla strada che porta ai Poggi Santo Spirito ed ha subito recentemente delle massicce modifiche strutturali. Si presenta come un porticato aperto su tre lati con un muro attribuibile all’edificio precedente che era completamente chiuso. La parete presenta un vecchio affresco in stato di degrado, in cui si nota raffigurata l’incoronazione di Maria con san Michele Arcangelo sulla destra e un altro santo alla sinistra, con libro e bastone, al centro vi è un paesaggio dipinto sullo sfondo.

Vecchie relazioni di visite episcopali davano per esistente in questo sito una cappella sotto il titolo di san Michele e san Giuseppe, della cui struttura faceva molto probabilmente parte il ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di San Rocco

La cappella di San Rocco è situata poco distante dalla località Gaiotti (o Michelotti) a nord dell’abitato dei Poggi, su un piccolo rilievo a fianco della strada provinciale per Battifollo.

Questa fu costruita nel 1698 «nella reggione de’ Michelotti ad opera del popolo di questa villa» come riportato nella relazione della visita pastorale di monsignor Giuseppe Roero, vescovo di Alba, del 24 agosto 1699.

L’edificio, che versa in stato di abbandono, consiste in una piccola costruzione di forma rettangolare e di semplice fattura, sprovvista di campanile e sacrestia. Purtroppo non è possibile stabilire se le attuali strutture corrispondano a quelle realizzate alla fine del Seicento.

Un importante stato fessurativo sulle ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di Santa Lucia

La cappella di Santa Lucia è sita in località Mazzarelli, un gruppo di case disposte su un promontorio al limitare dei boschi, proprio all’imbocco dell’Alta Val Tanaro, sulla sponda sinistra. Il luogo ecclesiasticamente fa parte dell’ambito parrocchiale dei Poggi Santo Spirito. Come testimoniato da un cartiglio che compare sulla facciata, la costruzione dell’edificio di culto risale al 1667, ad opera dei fratelli Giobatta, Marianna, G. Marco e Antonio Mazzarelli, residenti nella borgata. Dalla medesima epigrafe si evince che in origine, oltre che alla santa martire siracusana, l’edificio religioso era stato eretto anche a “onor di Dio e San Bernardino”.

Il fabbricato è di forma rettangolare, di piccole dimensioni. All’interno si sviluppa in un unico vano voltato a ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Chiesa parrocchiale di Santo Spirito e Sant’Antonio

L’attuale edificio sede della chiesa parrocchiale della frazione dei Poggi Santo Spirito è il frutto di una lunga serie di rimaneggiamenti eseguiti nel corso dei secoli.

La prima testimonianza documentale ufficiale dell’esistenza di un luogo di culto ai Poggi Santo Spirito risale a una visita pastorale di monsignor Alberto Capriano († 1595) vescovo di Alba, datata 29 settembre 1591. A quell’epoca i Poggi facevano parte dell’Arcipresbiterato di Ceva e la chiesa era retta da un vicecurato. Relativamente al periodo della sua edificazione bisogna però considerare la testimonianza di don Giovanni Battista Regis, rettore verso la fine del Settecento, il quale in un manoscritto riporta che all’epoca era visibile sul muro esterno del coro un’incisione: 1573, ... Leggi tutto!


. Frazione Poggi Santo Spirito: Torre di Memo

La torre di Memo (Tor ‘d Mèmo) o almeno quel che ne resta, pressoché ormai nascosto dalla fitta vegetazione, si trova su una prominenza della costa fra i rittani di Pongano e dei Rascazzi, a 709 metri sul livello del mare, pressappoco alla fine del pianoro denominato Pian di Ghigliano, non distante dalla vecchia e irta strada che, attraverso i boschi, dalla località Mazzarelli di Ceva conduce a Battifollo. La sua posizione consente una splendida vista sui territori circostanti.

Si tratta di consistenti ruderi di una costruzione in pietra, con blocchi leggermente squadrati e cantonali rinforzati, sono quasi assenti i laterizi. Lo sviluppo in altezza porta a credere all’esistenza un tempo di una struttura sicuramente non a ... Leggi tutto!


. Località Ferrazzi - Cappella della Madonna degli Angeli

La cappella della Madonna degli Angeli, ormai ridotta ad una condizione di elevata instabilità strutturale è situata a circa un chilometro dall’agglomerato principale della località dei Ferrazzi, in una zona denominata Mastrik. Qui è altresì presente un vecchio edificio, più volte riadattato, nelle cui adiacenze vi era una piccola cappella dedicata a San Carlo, ora non più esistente. La struttura di questo fa presumere ad un’originaria sussistenza di un insediamento monastico fortificato.

Il piccolo edificio religioso della Madonna degli Angeli era di proprietà della nobile famiglia Rovelli ed attigua ad una loro casa con cascina, anch’esse oggi in completo stato di abbandono e rovina.

I Rovelli comparvero a Ceva intorno al 1677. Molto probabilmente ... Leggi tutto!


. Località Ferrazzi - Cappella della Madonna di Loreto

La cappella è sita al limitare della borgata dei Ferrazzi, sul bordo sinistro della strada campestre che da questa conduce alla località Costa di Ceva, percorrendo la parte sommitale del sistema collinoso che separa le vallette del torrente Bovina e del rio Canile. Relativamente alla sua erezione si sono potuti reperire documenti attendibili, sconosciuti all’arciprete Olivero che nelle sue Memorie affermò l’inesistenza sia di attestati autentici, che ne datassero la fondazione, sia di legati per la celebrazione di messe.

Dalle carte rinvenute si evince che un abitante del posto, di nome Bartolomeo Reviglio, si impegnò a far costruire nella borgata dei Ferrazzi, nelle vicinanze di casa sua, una cappella sotto il titolo della Madonna Santissima di Loreto, ... Leggi tutto!


. Località il Forte: Cappella di San Lino

Quasi al confine con il comune di Roascio, su un poggio che sovrasta la località denominata Costabella, da cui si gode una delle viste più ampie e piacevoli dei dintorni di Ceva, sorge una piccola chiesa dedicata a San Lino, primo papa dopo san Pietro.

Si riscontra la sua esistenza già nel 1728, desumendola dalla relazione della visita pastorale del vescovo di Alba fra Carlo Francesco Vasco († 1749).

Nel periodo dell’invasione francese del 1796, trovandosi nelle immediate vicinanze delle linee di difesa piemontesi, fu utilizzata come deposito di polveri e munizioni e ridotta in rovina.

Nel 1883 gli abitanti di Costabella decisero di ricostruirla, pressoché nel medesimo luogo, nella semplice ... Leggi tutto!


. Località Piana: Cappella della Madonna della Neve (o dei Sacheri)

L’edificio si trova a circa tre chilometri dal centro città a lato della statale 28 verso Lesegno. Le sue dimensioni sono modeste e rimandano alla struttura di un tempietto. Mostra esternamente un’architettura molto semplice di stampo ottocentesco.

Al suo interno vi è un altare realizzato con marmi colorati, la cui grandezza è sproporzionata rispetto al piccolo locale, questo ne fa presupporre la provenienza da qualche altra chiesa non più esistente ed il suo riutilizzo in questo sito.

L’altare è sormontato da un affresco della Madonna col Bambino ai cui lati vi sono delle figure oranti in stucco, in stile neogotico.

La volta è a catino, tinteggiata di giallo. In facciata ... Leggi tutto!


. Località Piana: Cappella di San Giovanni del Bosco

Per la sua relativa vicinanza alla Piana, pur non facendo parte del suo ambito territoriale, è da annotare la presenza di questa vecchia cappella posta su un crinale panoramico, nel punto di incontro dei confini tra i comuni di Ceva, Lesegno e Mombasiglio.

Da molto tempo sconsacrato ed adibito ad uso rurale, l’edificio sacro era stato inglobato in un complesso colonico, ora in stato di abbandono, sorto sui resti di un’antica dimora conventuale, ancora attiva nella seconda metà del Settecento. La piccola chiesa, che venne nel tempo denominata anche San Giovanni del Zerbo o del Gerbo, ad indicazione di una superficie arida e non coltivata, misura circa dieci metri di lunghezza per sei di larghezza ed altrettanti ... Leggi tutto!


. Località Piana: Cappella di San Pietro in Vincoli

Nella zona di Ceva detta Piana verso i primi giorni di agosto, come secolare consuetudine dopo il periodo della mietitura, si è soliti far festa presso la cappella di San Pietro in Vincoli.

Questa venne costruita, nella sua attuale forma, nel 1922, su iniziativa ed a spese degli abitanti della zona, lungo la strada nazionale per Mondovì, su un terreno donato dalla famiglia Fontana. Alle opere di edificazione contribuirono i muratori Battista Calandri ed Antonio Bezzone, coadiuvati dai proprietari terrieri del posto e da alcuni ex prigionieri di guerra austriaci; questi, dopo la fine della Grande Guerra, erano occupati nelle cascine dei dintorni e nel tracciamento della linea ferroviaria Ceva-Fossano.

La cappella è di ... Leggi tutto!