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Nei giorni scorsi, in seguito al distacco di alcune parti d’intonaco dalla facciata di un edificio di via Carlo Marenco tra il civico 80 e 94, è stata messa in luce una parte del fronte del primo piano di una cellula residenziale medievale.
Secondo l’architetto Michele Cocca, socio dell’associazione storico-culturale Ceva nella Storia ed esperto di edilizia cebana medioevale, si tratta di un fronte di stampo piemontese di fine Duecento, inizio Trecento. Nello specifico sono emerse tracce di quattro aperture. Le due centrali più ampie ospitavano al loro interno delle bifore, mentre quelle laterali più piccole avevano la funzione di smaltire i fumi dei braceri e di illuminare gli ambienti interni, quando le aperture più grandi venivano chiuse durante la stagione fredda. La facciata in esame è frutto di un avanzamento del fronte, eseguito in occasione della costruzione degli attuali portici. Infatti è interessante vedere come la casa ha inglobato il vicolo Ravina, unificando l’affaccio di via Marenco.
Si tratta di un’opportunità che fa intuire l’aspetto della Contrada Maestra di Ceva nel XIV secolo, peccato che questo fronte sia venuto alla luce in queste circostanze e si sia persa la stratificazione storica dell’edificio, con eventuali decori e apparati decorativi che possono essere andati persi.