Rassegna stampa
Turismo culturale a Ceva (5 luglio 2017)
Turismo culturale a Ceva, proprio così, avete capito bene, è la nuova sfida che propone l’associazione storico-culturale Ceva nella Storia.
Forse tutto ciò nasce sulla scia dei lavori che il Comune di Ceva, grazie ad un progetto della “Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese”, divenuta poi “Unione dei Comuni delle Valli Mongia e Cevetta – Langa Cebana – Alta Valle Bormida”, sta realizzando nello storico sito del Forte di Ceva.
Il sindaco Alfredo Vizio: “Ceva si trova tra Langa sud-occidentale, Valli Mongia e Cevetta e all’inizio dell’Alta val Tanaro oltre che sulla storica via di collegamento tra Piemonte e Liguria Occidentale. Un punto geografico strategico naturale e invidiabile. Fermo restando la necessità di consolidare e, se possibile, ampliare le attività economiche¬ e produttive esistenti nel campo dell’industria, artigianato, commercio, agricoltura e servizi. Il turismo può essere un settore con ampi margini di miglioramento e investimento.
L’abbinamento tra cultura e enogastronomia, la valorizzazione di siti storici sino ad ora un po’ trascurati, unitamente ad un paesaggio praticamente preservato da storture e da irrimediabili inquinamenti ambientali, può costituire anche per noi, come già lo è stato per altre zone, una forte capacità di attrazione turistica. Fondamentale è agire in rete con tutto il territorio di cui Ceva è parte, per costituire un’offerta turistica ampia e diversificata, adeguata alle esigenze di chi viene nelle nostre zone per trascorrervi un giorno, una settimana o più. Avere convinzione e credere sulle potenzialità che il nostro territorio ha per cogliere le opportunità che si presentano e trasformarle in impulso per un rilancio e sviluppo socio economico”.
L’Associazione Ceva nella Storia dal 2011 studia e approfondisce la storia e la cultura cebana, allo scopo di renderla fruibile al pubblico. Dopo un paio di anni di studio, si era arrivati ad una prima pubblicazione “Ceva, Chiese Palazzi e Monumenti” che ha permesso di creare delle basi per favorire una ricezione turistico-culturale che possa dare della Città e del suo passato una visione globale e completa.
Il passo seguente è stato il creare un gruppo di volontari culturali dell’associazione medesima, una quarantina di persone, che nel solito spirito di volontariato che caratterizza tutte le associazioni di Ceva, si è reso disponibile a mostrare la città.
Alcuni turisti, che hanno visitato Ceva l’anno scorso, hanno lasciato un piccolo contributo come ringraziamento del servizio offerto e prontamente è stato utilizzato dall’associazione per la predisposizione dei pannelli esplicativi del Duomo di Ceva. Con l’interessamento di don Marco Sciolla e l’accordo dell’arciprete don Francesco Tarò si sono sostituite le scritte didascaliche precedenti, con targhe più esaustive e dotate di una nuova veste grafica; una per ogni cappella e due poste all’entrata dell’edificio di culto che spiegano la chiesa. Questa soluzione descrittiva è stata molto apprezzata sia dai parrocchiani che dai visitatori.
Il presidente dell’associazione: “Siamo contenti dei giudizi positivi, continueremo sia in altri edifici di culto che in strutture civili. L’impegno di promozione di una città si deve basare su una solida conoscenza storico-culturale, oltre che sul lavoro dei volontari. Quanto svolto fino ad ora e ciò che faremo in futuro, anche nell’ambito del Forte di Ceva, ha come scopo l’attirare un turismo culturale che da Ceva si possa diramare in tutte le zone intorno. Bisogna fare rete per essere attrattivi, in un periodo dove siamo circondati da tante proposte ed opportunità a basso costo in giro per il mondo. Dobbiamo dare al visitatore una gamma di cose da vedere che invoglino a fermarsi per qualche giorno nelle nostre vallate. Grazie alla convenzione col Comune di Ceva e lo stretto lavoro con gli assessorati preposti, inizieremo a far visitare il Forte di Ceva, ma la convenzione va al di là del semplice tour, ci sarà un lavoro di promozione del sito, in collaborazione anche con altri gruppi ed associazioni locali, ma questa è un’altra storia e ve la racconteremo meglio in seguito.”
