Rassegna stampa
La Pala d'altare dipinta da Sebastiano Conca in mostra alla Reggia di Venaria Reale (1 marzo 2020)
Presso la Reggia di Venaria, negli splendidi ambienti della Citroneria realizzata nella prima metà del Settecento sotto la direzione dell’architetto Filippo Juvarra, dal 13 marzo al 14 giugno prossimi avrà luogo una prestigiosa mostra dal titolo “Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi 1680-1750.”
L’esposizione è promossa e finanziata dalla Fondazione 1563 per l’arte e la cultura della Compagnia San Paolo ed è organizzata e co-prodotta dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
Ne saranno curatori la professoressa Michela Di Macco della Sapienza Università di Roma ed il professor Giuseppe Dardanello dell’Università di Torino, coadiuvati da un Comitato Scientifico composto da eminenti studiosi italiani, francesi e americani.
La “Sfida al Barocco” è quella lanciata dagli artisti nel segno della “modernità” attraverso la ricerca e la sperimentazione di nuove forme e linguaggi di comunicazione sviluppati tra la fine del XVII secolo e la prima metà di quello successivo nell’ambito romano e parigino, due poli fondamentali dell’Europa moderna con cui la Torino dell’epoca intrattenne un fitto scambio di idee, opere ed artisti, in particolare nel periodo juvarriano, diventando a sua volta luogo di studio e rielaborazione del moderno.
La cernita delle oltre duecento opere che saranno presentate, provenienti per la maggior parte dai più prestigiosi musei e collezioni del mondo, è stata condotta con criteri molto severi, avendo voluto puntare sulla massima qualità espressiva e rappresentativa di ogni singolo elemento sia esso dipinto, scultura, disegno od oggetto decorativo.
In questo contesto è stata richiesta alla parrocchia di Ceva e nel contempo alla Commissione diocesana per i beni culturali ecclesiastici, la disponibilità della pala dell’altare maggiore del Duomo di Ceva, un grande quadro ad olio su tela di circa cm. 460x250 che rappresenta la Sacra Famiglia.
Il dipinto è un capolavoro del pittore Sebastiano Conca detto Il Cavaliere (1680-1764), originario di Gaeta che si formò alla scuola napoletana di Francesco Solimena.
Il Conca fu molto attivo in Piemonte, soprattutto nella terza decade del Settecento.
La “Sacra Famiglia” di Ceva è databile intorno al 1718-1720, ma fu collocata nel Duomo solo nel 1790. Essa fu commissionata all’artista dal marchese Arduino Tana di Entracque probabilmente per un altare di suo patronato nella chiesa di Santa Teresa a Torino, ma sarà poi sostituita su quell’altare da una seconda versione di minore qualità del medesimo pittore.
La pala di Ceva pare sia rappresentativa dell’espressione più elevata della produzione del Conca ed è stata selezionata per la mostra non soltanto perché è uno degli esempi più autentici del classicismo maturato dall’autore a Roma dopo il suo trasferimento da Napoli, ma anche per l’elevata qualità nella lucentezza, nella stesura cromatica, negli accordi di colore e nella composizione del gruppo delle figure.
Il quadro verrà esposto nella sezione “Torino, per una galleria delle scuole d’Italia”, insieme ad altre quattro grandi pale d’altare provenienti da importanti chiese torinesi (chiesa di San Filippo, del Carmine, di Santa Croce e basilica di Superga) opere degli artisti Francesco Solimena, Corrado Giaquinto, Francesco Beaumont e Sebastiano Ricci.
Questa sezione avrà un ruolo centrale nel percorso della mostra per evidenziare la modernità e l’originalità della produzione figurativa torinese in contrapposizione ai parametri emergenti dal classicismo romano e dalla pittura di genere parigina.
Ovviamente nell’ambito cebano si è apprezzata non poco la scelta degli organizzatori ed è aumentata la consapevolezza ed il conseguente piacere di detenere in Città un’opera d’arte di cotanto pregio.
L’Associazione storico-culturale Ceva nella Storia per conto della parrocchia di Ceva segue l’iter burocratico e logistico per ciò che concerne il dipinto cebano.
