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Di questo maniero, situato nei pressi del punto in cui il rio Recurezzo confluisce nel torrente Cevetta, sono visibili soltanto più alcuni ruderi, tra i quali una porzione di un torrione d’angolo di forma rotonda.
Il castello è rappresentato sul dipinto ad olio di metà Seicento, nella sala del Camino in Municipio e sulla veduta di Ceva del pittore monregalese Francesco Toscano, databile 1662.
Contrariamente a quanto riferito da cultori di storia locale del passato, pare assai improbabile che l’edificio fosse stato costruito dal famoso ammiraglio genovese Andrea Doria.
Lo storico padre Arcangelo Ferro scrive infatti che, secondo alcuni documenti rinvenuti nell’archivio del castello di Sale San Giovanni, la struttura fortificata apparteneva, almeno fino al 1550, ai discendenti della famiglia marchionale Ceva. Unitamente ad altri consistenti possedimenti dei dintorni pervenne successivamente alla nobile famiglia di Genova e precisamente a Marcantonio Andrea Doria Del Carretto (1513-1578), principe di Melfi, che era figlio adottivo del sopracitato ammiraglio.
Nella relazione del 1906 del parroco delle Mollere Antonio Dotta si racconta invece, forse prendendo per buona qualche vecchia leggenda, che una dama del casato Doria, nel XVI secolo, decise di edificare questa dimora e di viverci in quanto, sporgendosi la costruzione sul Recurezzo, il rumore perenne dello scorrere dell’acqua le consentiva di vincere l’insonnia di cui soffriva.