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Monumenti ed Architetture a Ceva


Associazione Ceva nella Storia - Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Rocco

Frazione Poggi San Siro: Cappella di San Rocco     Torna all'indice


Si tratta del principale edificio di culto della borgata Costa e, rispetto al complesso dei Poggi San Siro, è secondo solo alla chiesa parrocchiale per dimensioni e importanza. Si trova al centro della località nota come Roà e si può considerare un luogo simbolo dei Poggi, cardine attorno al quale si svolge la vita sociale della frazione.

La cappella consiste in un edificio ad impianto longitudinale ad un'unica navata, dotata di presbiterio e abside. Una tribuna in legno sovrasta l’ingresso principale e presenta delle decorazioni a tema musicale. All’interno un ordine architettonico, costituito da paraste doriche, scandisce lo spazio di culto tripartendolo e sorregge la trabeazione continua sulla quale è impostata la volta a botte con unghie laterali. L’abside è anch’esso tripartito ed è sormontato da una semi cupola. Due coppie di paraste binate individuano il presbiterio e accennano ad un arco di trionfo.

Oltre alle tre piccole aperture presenti in facciata, l’illuminazione è garantita da due finestre poste nelle due unghie centrali, aperte nella volta a botte e da quella grande termale posta al centro dell’abside.

Nel 1963, la chiesa fu oggetto di una serie di interventi da parte della comunità volti a garantire la funzionalità della struttura; in quell’occasione vennero realizzati nuovi intonaci e sostituita la pavimentazione. Nell’estate del 2014 è stata completata la sostituzione di tutti i serramenti. In passato erano in metallo e con vetri gialli, ora sono in legno massello con vetri chiari, ad eccezione della termale e del piccolo rosone in facciata che hanno vetri colorati.

L’unico altare è dedicato a san Rocco, questo è in muratura trattata con un’intonacatura marmorizzata, salvo alcune porzioni che sono in marmo grigio. Il tabernacolo è in legno. Dietro l’altare una grossa mensola sostiene la statua in ceramica del santo, rappresentato con il caratteristico cane.

Ad adornare l’interno vi sono: un quadro di san Sebastiano; una piccola edicola contenente una reliquia di san Rocco, un piccolo lembo di una sua veste; una grossa tela, ex voto di Pietro Giovanni Berruti del 1646, con rappresentata la Vergine Incoronata con bambino, un monaco con la Sindone, san Rocco e san Giovanni Battista, la datazione di questo quadro induce a credere che possa provenire da altra chiesa, di almeno un secolo più vecchia, o che al posto di questa ce ne fosse una precedente sempre intitolata san Rocco; i quadretti della Via Crucis che completano l’ornamento delle pareti.

Esternamente la chiesa si presenta come un edificio ordinato e proporzionato, il cui perimetro è scandito da una sequenza di pilastri appena accennati che sorreggono il cornicione del tetto. L’affaccio principale è costituto da un ordine architettonico completo in stile dorico, sormontato da un piano attico in stile ionico e concluso da un frontone.

La muratura della facciata è di tipo misto pietra-mattoni, con un maggiore uso del laterizio negli elementi che costituiscono l’architettura. Si può ipotizzare che in origine gli sfondati fossero trattati con un leggero strato di intonaco, in modo da creare un gioco di chiaroscuri sulla facciata medesima. Sul fronte sono ancora presenti i fori delle buche pontaie, lasciate al fine di agevolare eventuali interventi di manutenzione. Al centro del piano attico si osserva una finestra a forma di croce greca lobata. L’ingresso principale della chiesa è inquadrato da un ordine architettonico e sormontato da un frontone curvo; ai lati si trovano le due bucature tipiche degli edifici di culto nei quali non si officia frequentemente. Le strutture dell’abside sono state realizzate in un momento successivo rispetto al resto dell’edificio.

Antistante alla facciata si trova un piccolo sagrato, delimitato da un muretto in pietra che funge da seduta, dove una piccola scalinata, realizzata negli anni Sessanta del secolo scorso, conduce al portone di ingresso della chiesa. Questo spazio funge da sempre come luogo di ritrovo e per questo motivo è stato dotato di una tettoia che, sebbene impedisca la lettura della geometria della facciata, trasforma il sagrato in luogo di aggregazione, soprattutto nei periodi piovosi. Varie strutture si sono susseguite nel corso del tempo, inizialmente si trattava di semplici teli sostenuti da pali in legno, smantellati stagionalmente, per poi passare negli anni Sessanta ad una struttura in ferro che fu sostituita nel 2006 con quella attuale.

Oltre al corpo principale vi sono la torre campanaria e la sacrestia a fianco del presbiterio, dotata di ingresso proprio. Il campanile è proporzionato rispetto alla cappella e si trova addossato al fianco sinistro della costruzione, sopra la sacrestia, impostato su un basamento in mattoni a vista nel quale si evidenziano tre aperture circolari. Al di sopra del basamento la costruzione si sviluppa in altezza con due ordini di paraste angolari trabeate che inquadrano un arco a tutto sesto. Al primo livello gli archi sono tamponati, mentre al secondo sono aperti, formando così la cella campanaria. La torre è conclusa da un cupolino con struttura in legno e rivestito di rame.

Pur non disponendo di dati documentali, visti gli elementi architettonici, è possibile datare le attuali strutture alla seconda metà del XVIII secolo, ad eccezione dell’abside, della torre campanaria e della sacrestia che sono riconducibili a addizioni successive. Considerando la grande unitarietà del corpo principale, si deduce come questo sia stato concepito e realizzato in un unico momento, in conformità ad una chiara e semplice volontà progettuale.

Questa cappella viene officiata annualmente il giorno di san Rocco e durante le festività ad esso collegate, inoltre si recita il rosario durante il mese di maggio.