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Monumenti ed Architetture a Ceva


Associazione Ceva nella Storia - Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di Santa Lucia

Frazione Poggi Santo Spirito: Cappella di Santa Lucia     Torna all'indice


La cappella di Santa Lucia è sita in località Mazzarelli, un gruppo di case disposte su un promontorio al limitare dei boschi, proprio all’imbocco dell’Alta Val Tanaro, sulla sponda sinistra. Il luogo ecclesiasticamente fa parte dell’ambito parrocchiale dei Poggi Santo Spirito. Come testimoniato da un cartiglio che compare sulla facciata, la costruzione dell’edificio di culto risale al 1667, ad opera dei fratelli Giobatta, Marianna, G. Marco e Antonio Mazzarelli, residenti nella borgata. Dalla medesima epigrafe si evince che in origine, oltre che alla santa martire siracusana, l’edificio religioso era stato eretto anche a “onor di Dio e San Bernardino”.

Il fabbricato è di forma rettangolare, di piccole dimensioni. All’interno si sviluppa in un unico vano voltato a botte con un’unghia in corrispondenza dell’altare in muratura addossato alla parete di fondo. Questo è dotato di tutti gli arredi sacri e del tabernacolo in legno dorato, sormontato dalla pala raffigurante una Madonna con Bambino e santa Lucia. Le pareti sono arricchite con numerosi ex voto e sono tinteggiate di bianco, compreso il soffitto, ad eccezione di un fregio al centro della volta, ma a causa di diversi distacchi dovuti all’umidità, si percepisce come tutto l’ambiente sia stato decorato più volte nel corso dei secoli.

La facciata presenta ancora le tracce di una decorazione pittorica di colore rosso dove si intuisce la raffigurazione di due paraste, di cui sono rimasti i capitelli in muratura, sulle quali è impostato il cornicione del tetto a capanna. Le bucature erano bordate di bianco e il piccolo ingresso è sormontato da una apertura di tipo a seriana, al di sopra della quale si trova il sopracitato cartiglio. L’intera parte destra della facciata è occupata da un grosso campanile a vela che regge l’unica campana.

La cappella fu oggetto di una prima ristrutturazione in memoria di Saveto Stefano, morto il 18 agosto 1882, come si evince dal cartiglio e dall’iscrizione incisa sulla campana. In seguito ve ne furono altre negli anni 1888, 1931 e 1966.