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La torre di Memo (Tor ‘d Mèmo) o almeno quel che ne resta, pressoché ormai nascosto dalla fitta vegetazione, si trova su una prominenza della costa fra i rittani di Pongano e dei Rascazzi, a 709 metri sul livello del mare, pressappoco alla fine del pianoro denominato Pian di Ghigliano, non distante dalla vecchia e irta strada che, attraverso i boschi, dalla località Mazzarelli di Ceva conduce a Battifollo. La sua posizione consente una splendida vista sui territori circostanti.
Si tratta di consistenti ruderi di una costruzione in pietra, con blocchi leggermente squadrati e cantonali rinforzati, sono quasi assenti i laterizi. Lo sviluppo in altezza porta a credere all’esistenza un tempo di una struttura sicuramente non a scopo agricolo, bensì di una torre. Piccole aperture a più piani sulle pareti illuminavano un vano interno adibito a scala.
Addossata alla precedente si intuisce ancora la preesistenza di un’altra costruzione più bassa, probabilmente un locale destinato a ricovero di un corpo di guardia o semplicemente ad abitazione del guardiano. Della Torre di Memo non si sono trovate fino ad ora notizie negli archivi locali e non si conosce né l’epoca di costruzione né la sua funzione.
Un’ipotesi, non suffragata da riscontro, dal momento che non si tratta di casa forte, potrebbe essere quella di un antico punto di osservazione, comunicante con Ceva, che permetteva di controllare i movimenti non solamente sulla strada di Battifollo, ma anche sulle coste adiacenti dei Poggi San Siro, dei Poggi Santo Spirito e di Marogna, dove è presumibile fosse esistito un insediamento monastico di cui sono ancora visibili le tracce, nonché su buona parte delle alture della Langa sud-occidentale da Castelnuovo di Ceva fino a Murazzano.