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Per la sua relativa vicinanza alla Piana, pur non facendo parte del suo ambito territoriale, è da annotare la presenza di questa vecchia cappella posta su un crinale panoramico, nel punto di incontro dei confini tra i comuni di Ceva, Lesegno e Mombasiglio.
Da molto tempo sconsacrato ed adibito ad uso rurale, l’edificio sacro era stato inglobato in un complesso colonico, ora in stato di abbandono, sorto sui resti di un’antica dimora conventuale, ancora attiva nella seconda metà del Settecento. La piccola chiesa, che venne nel tempo denominata anche San Giovanni del Zerbo o del Gerbo, ad indicazione di una superficie arida e non coltivata, misura circa dieci metri di lunghezza per sei di larghezza ed altrettanti di altezza.
L’interno, privo ormai di ogni genere di suppellettile, consta di un unico spazio con un solo altare, realizzato alla romana. Non si ha memoria che esistessero affreschi o particolari decorazioni alle pareti e l’ancona pare che rappresentasse la Regina del Monteregale con ai piedi San Giovanni Battista. La facciata, costruita in pietra a vista, è sormontata da un piccolo campanile a vela ed è asimmetrica, ad indicazione che la chiesa in passato può aver avuto una differente conformazione strutturale.
Di una ecclesia sancti johannis de gerbo già si parlava negli atti di un sinodo della chiesa albese del 1325 e in altri relativi a visite episcopali successive che, se non riferibili a questa cappella, si può credere concernessero un preesistente edificio di culto eretto sullo stesso sito e recante il medesimo titolo. Infatti, nel complesso dell’attuale fabbricato si individuano vestigia risalenti ai primi secoli del secondo millennio oltre ad alcuni elementi in arenaria di epoca ancor precedente, riutilizzati a decoro delle pareti esterne. Inoltre nel Chronicon veteris monasterii S. Petri de Varatella, cronaca compilata nel XIV secolo sull’abbazia di San Pietro in Varatella nell’entroterra albenganese, si fa cenno ad una donazione di aree coltivabili che Carlo Magno avrebbe fatto alla stessa nell’anno 800, in Monte Baxilico ... in ecclesia (Sancti) Iohannis.
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